Oggi è la festa degli italiani. In questa giornata ricordiamo il referendum che sancì il passaggio dell’Italia da monarchia costituzionale a repubblica parlamentare e l’elezione dei deputati dell’Assemblea Costituente, l’organo che avrebbe scritto la Costituzione italiana.
Grazie al suffragio universale le donne furono ammesse al voto e diventarono protagoniste del futuro italiano.
Tante sono state le donne che hanno lasciato un segno e che continuano a fare la differenza nel nostro Paese; il mio pensiero corre inevitabilmente alla nostra conterranea Nilde Iotti, prima donna ad essere eletta Presidente della Camera dei Deputati nella storia repubblicana. Nilde diede un contributo straordinario nella battaglia per l’emancipazione femminile; prima firmataria per il Pci della proposta per l’introduzione dell’aborto, ebbe un ruolo fondamentale nella riforma del diritto di famiglia.
Come non ricordare poi Lina Merlin, madre costituente, pioniera della dignità femminile, grazie al suo contributo furono abolite le case chiuse e la “clausola di nubilato”, che consentiva il licenziamento delle lavoratrici in caso di matrimonio.
Poi ci sono quelle donne che danno lustro al nostro Paese nel mondo come Samantha Cristoforetti, un’astronauta, un’ingegnera e prima donna italiana a entrare negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea.
Grazie di cuore a Liliana Segre, donna straordinaria, senatrice, superstite dell’olocausto che sottolinea l’importanza del valore della memoria; con la sua testimonianza ci ricorda che la Costituzione, cuore della democrazia, è nata dalla Resistenza e dalla lotta antifascista.
La Costituzione repubblicana, come ricordava Piero Calamandrei, iniziò a nascere sulle nostre montagne con il sacrificio e il coraggio di partigiani e staffette uniti non da una singola appartenenza politica, ma dall’amore per la propria Patria.
Oggi più che mai è doveroso ricordare che l’Italia ripudia la guerra e ogni dittatura; nel nome della nostra Costituzione e della sovranità democratica degli italiani, ribadiamo con forza la nostra volontà di costruire un futuro pacifico insieme agli altri popoli di tutt’Europa e del mondo.
In un periodo storico, come dice Papa Francesco, in cui regnano prospettive nazionaliste, sospinte da interessi egoistici e di guadagno, dobbiamo superare quelle barriere concettuali, come la paura del diverso, il razzismo, la xenofobia. Questi principi, indispensabili per una coesistenza pacifica tra i popoli, sono iscritti nella nostra Costituzione.
Il mio è un appello ai giovani affinché comprendano l’importanza del rispetto della nostra Carta fondamentale e affinché facciano propri i principi su cui si fonda la nostra società. Costruiamo insieme un futuro di pace e giustizia sociale.

