Gli Stati membri dell’Ue hanno trovato un accordo sul fondo da tre miliardi di euro per la gestione della crisi dei rifugiati in Turchia. L’accordo, rispetto alla proposta originaria del 24 novembre, vede raddoppiare l’aumento del contributo dell’Unione europea. Il bilancio comunitario contribuirà per un miliardo e non più per 500 milioni, e gli Stati membri dovranno contribuire solo per due miliardi e non più per due miliardi e mezzo. Cambia il contributo nazionale: l’Italia dovrà mettere sul piatto 224,9 milioni di euro e non più 281,6 milioni. Il nostro contributo sarà il quarto più alto dopo Germania 427,5 milioni; Gran Bretagna 327,6 milioni e Francia 309,2 milioni. La Spagna è al quinto posto: verserà 152,8 milioni.
Considerato il ruolo ambiguo della Turchia nel conflitto siriano, insieme a tutta la Commissione M5S Affari esteri e comunitari della Camera dei Deputati, ho presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro Padoan (MEF) per sapere: quale livello di trasparenza, quale controllo diretto e quale livello di accountability dei partner che gestiranno i fondi in loco sarà garantito al fine di evitare che gli stessi vengano gestiti da gruppi o associazioni in violazione dei diritti umani fondamentali; quali sono i criteri di assegnazione dei predetti fondi, da chi verranno gestiti, quali partner parteciperanno all’implementazione dei progetti finanziati e alle azioni sul territorio ed infine che livello di indirizzo e controllo manterrà l’Italia sulle risorse da essa erogate.
Qui il testo: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/12227&ramo=CAMERA&leg=17
Maria Edera Spadoni