Anno 1996, ventidue anni fa una inchiesta gemella a quella Aemilia e che vedeva tra gli indagati Nicolino Grande Aracri e Maurizio Foroni finì nel dimenticatoio per una non ben spiegata “competenza territoriale”.
La nostra terra, l’Emilia Romagna, Reggio Emilia, Modena, Parma, Bologna, è stata violentata da ventidue anni di oblii e silenzi, di chi ha sottovalutato e non ha saputo leggere i fenomeni, di chi ha clamorosamente sbagliato. Ventidue anni in cui le coscienze dei più sono state assopite con la retorica della ‘terra sana’ con gli ‘anticorpi’ dove non sarebbe mai potuto accadere. Perché? Vogliamo spiegazioni. Vogliamo spiegazioni perché già allora c’era chi denunciava che le mafie fossero infiltrate nei nostri territori, nel profondo Nord, in Emilia, a Reggio.
Già allora si parlava di questo. Nel 1995 si svolse un referendum per abolire il soggiorno cautelare obbligato al Nord, che passò con l’87% dei voti ed il dibattito sulle infiltrazioni nei nostri territori si era già aperto. Gli elementi per agire c’erano già allora. Ricordiamo che le stragi della trattativa Stato-Mafia, che costarono la vita a Falcone, Borsellino e gli uomini della scorta, erano del 1992.
Ma anche allora c’era chi metteva la testa sotto la sabbia, derubricando vicende allarmanti a “questione tra meridionali” oppure blaterava di “campagne discriminatorie”. Le mafie, si chiamassero Cosa Nostra, ndrangheta, camorra si diceva erano una questione che non riguardava le nostre terre. In realtà la ‘ndrangheta era già tra noi da anni, ed espandeva i suoi tentacoli insieme alla collusione e le sottovalutazioni di reggiani doc, con il culto del ‘denaro facile’ e il mito dello ‘sviluppo’ (quale sviluppo???) a tutti costi. Cemento,cemento,cemento, soldi, soldi,soldi…
Oggi 22 anni dopo, grazie ad uno scoop del cronista Enrico Tidona, veniamo a sapere che tutto questo poteva essere fermato o quanto meno arginato. Ci sono altre inchieste simili a queste finite nel dimenticatoio? I cittadini onesti di Reggio Emilia vogliono spiegazioni. Vogliono la verità. Senza se e senza ma.
Maria Edera Spadoni,
cittadina alla Camera Movimento 5 Stelle
vice presidente della Camera dei Deputati