La riposta in aula del M5S ad Alfano. Il video del Question Time alla Camera con il botta e risposta tra Spadoni-Alfano-Sarti
ROMA 3 FEBBRAIO 2016 “Ministro le riassumo il suo bla bla bla, in sostanza lei non vuole la commissione d’indagine a Reggio Emilia. Ne prendo atto. Sa signor Alfano cosa fa un vero ministro dell’interno? Quando scopre che dei consiglieri comunali (Giuseppe Pagliani di Forza Italia, Antonio Olivo nella scorsa legislatura che si mise a disposizione di Gianluigi Sarcone per contestare le interdittive antimafia) erano in contatto con ‘ndranghetisti e uno di questi è a processo per concorso esterno in associazione mafiosa (Pagliani ), un vero ministro dell’interno manda una commissione d’indagine”. Così Giulia Sarti, parlamentare M5S in antimafia ha replicato in aula al ministro degli interni Alfano sul question time dove tramite Maria Edera Spadoni (M5S) era stato richiesto l’invio di una commissione d’accesso antimafia.
“Quando sa che a Reggio Emilia ci sono stati brogli elettorali in un seggio presieduto da un calabrese (Pietro Drammis ndr nel 2009 primo dei non eletti Idv) oggi rinviato a giudizio che alterava le schede alle elezioni comunali nel 2014 scrivendo il nome di due attuali consiglieri comunali del Pd (Scarpino e Rivetti ndr), un vero ministro dell’interno manda una commissione d’indagine” ha continuato la Sarti replicando ad Alfano.
“Quando c’è un poliziotto (Domenico Mesiano arrestato in Aemilia ndr) oggi a processo per mafia che faceva telefonate durante le primarie del pd per non far votare uno dei candidati sindaci l’ex assessore Corradini e quel candidato ha perso le primarie mentre il suo sfidante è diventato sindaco, un vero ministro dell’interno manda una commissione d’indagine” ha continuato la parlamentare M5S.
“Quando scopre che il sindaco di un comune abita in una casa comprata da un prestanome degli ‘ndranghetisti e che pure i lavori in casa sono da chiarire , un vero ministro dell’ Interno manda una commissione d’indagine visto che la DDA ha aperto un fascicolo su questo caso” spiega la Sarti.
“Quando in un Comune sono stati dati per anni, per anni, appalti alle ditte degli ‘ndranghetisti che oggi sono a processo, un vero ministro dell’interno manda una
commissione d’indagine” ha continuato la parlamentare M5S.
“Quando c’è un maxi processo in corso e il clan Grande Aracri, originario di Cutro ha costituito una vera e propria organizzazione mafiosa autonoma dalla “casa madre” cutrese, con epicentro a Reggio Emilia, un vero ministro dell’interno manda una commissione d’indagine” ha continuato.
“Quando c’è un Comune che è stato governato per 10 anni da un sindaco, oggi ministro, che andava in processione elettorale proprio a Cutro e in quei 10 anni non si è mai accorto che la ‘ndrangheta ha proliferato nel suo Comune – ha continuato la Sarti- Quando c’è un’associazione di imprenditori edili, con dentro ‘ndranghetisti, che ha appoggiato in massa quel sindaco alle scorse elezioni comunali, un vero ministro dell’interno manda una commissione d’indagine” ha tuonato Sarti.
“E lo fa per togliere il dubbio che l’attuale amministrazione comunale sia stata influenzata e condizionata dalla ‘ndrangheta.Ma lei non è un ministro dell’interno” ha continuato la parlamentare pentastellata. “Cosa sta facendo per i reggiani e per quei cittadini cutresi onesti, per tutti quelli che venivano vessati, minacciati ed erano costretti a pagare il pizzo? Niente. La sua linea è non vedo, non sento, non c’ero e se c’ero dormivo. Buonanotte signor alfano, presto la sveglieremo di nuovo” ha concluso la Sarti.