“Se da una parte va garantita la sicurezza del primo cittadino , ricordiamo che nel 2014 il M5S aveva espresso solidarietà a Vecchi anche durante la campagne elettorale del 2014 quando venne recapitata la cosiddetta ‘lettera del corvo’, dall’altra è necessario fare piena chiarezza sui contenuti della lettera della quale la Commissione antimafia deve entrare in possesso – continuano i parlamentari d’antimafia M5S – a tutela della comunità di Reggio e dello stesso sindaco che ha chiesto alle autorità che non venga pubblicata la lettera”. “Come ha ricordato il giornalista Beppe Boni nell’edizione nazionale del Resto del Carlino “tacere non giova né a lui né alla comprensione della vicenda che oscilla tra indagini, non chiariti intrecci tra politici e mafiosi, amicizie forse innocue ma imbarazzanti tra boss d’importazione e amministratori” spiegano i parlamentari pentastellati.
“Secondo quanto ricostruisce “Il Resto del Carlino” nell’edizione nazionale di oggi a pagina 6 l’imputato Pasquale Brescia esprime solidarietà al sindaco per la vicenda della casa acquistata da un imputato in Aemilia. Nella lettera sono presenti diversi passaggi da verificare che tirano in ballo il ministro Delrio, la moglie del sindaco Maria Sergio dirigente all’urbanistica dal 2004 al 2014, lo stesso Vecchi e le campagne elettorali del Pd nel 2009 e nel 2014” spiegano gli esponenti pentastellati.
Citiamo dal Resto del Carlino edizione nazionale di oggi: ‘Pasquale Brescia parla di ‘precedenti penali ed esclusioni dalla white list per la ricostruzione del dopo terremoto di parenti della Sergio, gli stessi che le avrebbero ultimato la casa. Ricorda anche il funerale del suocero del sindaco dicendo di essere stato lui stesso presente “così come tanti altri imputati del processo Aemilia” e cita alcuni dei nomi dei presunti esponenti dei vertici della cosca”.
“Pasquale Brescia – spiegano i parlamentari del M5S – secondo quanto si apprende dal Resto del Carlino chiede le dimissioni del sindaco in quanto avrebbe difeso la comunità cutrese solo oggi e come ricostruisce il quotidiano emiliano ‘l’imputato cita a paragone il comportamento dell’ex sindaco di Reggio e attuale ministro Graziano Delrio che a suo tempo ‘andò dal prefetto De Miro per tutelare i cutresi dalla criminalizzazione mediatica’ “.
“Ricordiamo che Delrio è stato interrogato dalla DDA nel 2012 come persona informata sui fatti a proposito sia del viaggio elettorale a Cutro nel 2009 sia per aver accompagnato tre consiglieri comunali cutresi Antonio Olivo (Pd), Salvatore Scarpino (Pd) e Rocco Gualtieri (Pdl) dal prefetto per discutere della questione delle interdittive antimafia emesse dallo stesso” spiegano i parlamentari M5S.
“Sempre sul quotidiano si spiega che ‘Nella lettera c’è poi un riferimento alla campagna elettorale di Vecchi dove in un circolo cittadino avrebbe fatto promesse e stretto mani. “A chi c’era in quei circoli sa quali mani ha stretto?”. ‘Alcune persone ora escluse dalla white list avrebbero fatto campagna elettorale in suo favore, così come per Delrio’ conclude l’articolo” spiegano gli esponenti M5S citando la stampa.