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“Non risultano carenze idonee a compromettere il regolare svolgimento del processo Aemilia. L’organico del Tribunale di Reggio Emilia presenta, allo stato, la vacanza di un solo posto di giudice. Una generale revisione delle piante organiche del personale di magistratura è, tuttavia, nell’agenda del Ministro”. Così oggi il Sottosegretario alla giustizia Cosimo Maria Ferri risponde alla deputata reggiana del M5S, Maria Edera Spadoni, alla sua interrogazione presentata nell’aprile 2015.

“Probabilmente il sottosegretario, nell’accorpamento dei vari atti in aula, si è dimenticato le mie precedenti richieste. Non è ragionevole rispondere che parte del personale proverrà dalle province. E non è altrettanto accettabile, allo stato attuale, affermare che il Ministro della Giustizia ha in programma l’efficientamento dell’organico senza dare una tempistica certa come invece richiesto dalla mia interrogazione,” afferma la deputata pentastellata.

“E’ davvero grave che il Ministero competente abbia permesso, per un processo di tale portata, che gli oneri fossero in gran parte a carico della Regione. Siamo da una parte soddisfatti che il processo Aemilia si possa svolgere nella città di Reggio Emilia che secondo la DDA ed i sostituti procuratori dell’inchiesta è l’epicentro della cosca della ‘ndrangheta. Un incremento d’organico per la sede di Reggio Emilia è quindi fondamentale. Ricordo che proprio qui,nella Regione Emilia Romagna, la DDA nell’ultimo anno ha aperto più di 117 nuovi fascicoli. Inoltre, è notizia di pochi giorni fa che la Procura ha riaperto una indagine che era stata archiviata, grazie alle importanti dichiarazioni e denunce di Enrico Bini, sindaco di Castelnovo Monti, che ha chiesto di far luce sul Catasto di Reggio Emilia, specialmente su compravendite di terreni tra cooperative e imprese colluse. Sul catasto di Reggio Emilia, citando le parole di questo sindaco impegnato nella lotta alle mafie, serve fare piena luce perché da lì si capirebbero tutti i movimenti di affari, le ‘terre di mezzo’, tra economia legale ed illegale”. La deputata Spadoni, nella sua replica al Sottosegretario Ferri, ricorda anche che “Proprio due giorni fa Enrico Bini ed altri due sindaci si sono dimessi dal Comitato Trasparenza di Iren Spa, dichiarando che poco o nulla è cambiato sulla trasparenza per gli appalti. Nelle intercettazioni di Aemilia ci sono parole choc come Con l’Agac pilotavamo tutte le gare” adducendo che almeno fino al 2010, quando la multiutility aveva ancora il baricentro a Reggio, si pilotassero le gare sui rifiuti. E ancora, in Aemilia è stato arrestato un poliziotto autista del Questore, Domenico Mesiano, che durante le primarie Pd 2014 avrebbe fatto pressioni sulla comunità albanese per spingerli a non votare l’ex assessore Franco Corradini. E ancora, il 12 ottobre 2012, l’allora consigliere comunale Antonio Olivo (Pd) con un’intervista su un quotidiano locale, si mise pubblicamente a disposizione di Gianlugi Sarcone allora colpito da interdittive antimafia e già coinvolto in inchieste (nel 2015 sarà arrestato in Aemilia). Reggio Emilia non può cavarsela così. In questi anni a governare non sono stati i marziani”, conclude la deputata M5S Maria Edera Spadoni.

Qui il mio intervento in aula: https://www.youtube.com/watch?v=4XMLI6WBT4E&feature=youtu.be