The Transformation of Legislative drafting by Technology Innovation

  • E’ con grande piacere che porto i saluti della Camera dei Deputati agli organizzatori e ai partecipanti alla terza edizione del Master in procedure parlamentari e drafting legislativo, organizzato in cooperazione tra la Luiss Guido Carli di Roma, l’Institute of Advanced legal studies dell’Università di Londra e la Universidad Complutense di Madrid.
  • Come nelle precedenti edizioni, la Camera dei Deputati è assai lieta di ospitare la sessione inaugurale di una iniziativa che, anche in questa occasione, vedrà il coinvolgimento di prestigiose università straniere e di autorevoli partners.
  • Il “filo rosso” che legherà le lezioni e gli approfondimenti che saranno svolti è anche per questa edizione quello dell’innovazione tecnologica e delle sue ricadute sulle funzioni parlamentari, legislative e non.
  • La scelta del tema oggetto di studio nell’ambito del Master “Eupadra” appare particolarmente apprezzabile. E’ assai probabile che anche l’attuale legislatura si caratterizzerà per un’attività degli organi parlamentari particolarmente intensa, che richiederà un supporto tecnico sempre più all’avanguardia in grado di assicurare agli organi parlamentari il massimo della funzionalità in termini di efficienza, tempestività di azione e trasparenza.
  • Uno dei fattori chiave di questi processi continuerà quindi ad essere il ricorso capillare all’innovazione tecnologica, che si è già rivelata uno strumento fondamentale per conseguire importanti risultati in termini di razionalizzazione e di incremento della produttività, sia sul piano individuale sia su quello delle procedure di lavoro complesse.
  • L’impatto della tecnologia digitale si è sviluppato prevalentemente lungo due direttrici: attraverso una sempre più avanzata digitalizzazione delle modalità di esercizio delle prerogative parlamentari, finalizzata ad agevolarne lo svolgimento; per altro verso, operando direttamente sui processi di lavoro gestiti dell’Amministrazione.
  • Sul primo versante, meritano di essere segnalate quelle applicazioni che, negli ultimi anni, hanno più significativamente contribuito a innovare o modificare, migliorandoli, i processi di lavoro: ricordo in particolare la gestione degli archivi documentali e la redazione dei dossier di documentazione attraverso la piattaforma dedicata PAD, che assicura la presenza della documentazione parlamentare anche sui social network. Di sicuro impatto, in questo processo di digitalizzazione, si è rivelata l’adesione della Camera al Sistema pubblico di identità digitale (SPID), soluzione che permette di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione con un’unica identità digitale.
  • Negli ultimi anni la digitalizzazione tende poi a valorizzare il principio digital first in termini di mobile first, con il rilascio di apposite app progettate per rispondere alle principali esigenze nei diversi ambiti. È stata in particolare messa a disposizione dei deputati la app geoCamera, interamente dedicata allo svolgimento delle attività parlamentari.

(Accanto al modulo originario (geoComm) dedicato ai lavori delle Commissioni parlamentari, che ha reso accessibili in mobilità a ciascun deputato i documenti di seduta degli organi cui appartiene, sono stati realizzati i moduli volti a rendere fruibili digitalmente, per ciascun punto all’ordine del giorno, i tradizionali fascicoli cartacei (geoAula) nonché i prodotti di documentazione realizzati dai Servizi della Camera; sono state poi rilasciate le applicazioni per la presentazione degli atti di sindacato ispettivo (geoSind) secondo i parametri definiti dalla Giunta per il Regolamento nella riunione dell’agosto 2016 e quelle per la presentazione delle proposte di legge (geoPDL), attraverso il ricorso della sottoscrizione degli atti di iniziativa parlamentare mediante firma elettronica).

  • Può dunque a ragione sostenersi che l’innovazione tecnologica rappresenti sempre di più uno strumento in grado di agevolare l’esercizio delle funzioni statali fondamentali, favorendo un’azione sinergica non solo tra i Poteri dello Stato ma anche tra le Istituzioni e i cittadini.
  • Infatti, lo sviluppo tecnologico a supporto delle attività organizzative e dei processi di law-making all’interno del Parlamento evidenzia una sempre maggiore intersezione con gli istituti e le procedure della c.d. democrazia partecipativa (petizioni, iniziative legislative popolari), integrandoli nei processi decisionali, dei quali a volte finiscono per essere proprio l’elemento propulsore. Penso ad esempio alle consultazioni on line lanciate dalla Camera dei deputati nella scorsa legislatura, relative a temi particolarmente sensibili per i cittadini, quali il corretto uso di internet e la partecipazione all’Unione europea. Da tali consultazioni sono scaturiti documenti di grande rilievo, come ad esempio la Dichiarazione dei Diritti in Internet, pubblicata il 28 luglio 2015 e approvata da un’apposita Commissione di studio.
  • Tengo poi a sottolineare come l’importanza della consultazione pubblica sia ben presente anche al Governo: il Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Fraccaro, ha sottolineato come proprio la consultazione pubblica, anche attraverso strumenti telematici, possa divenire “un fattore vincente di una nuova qualità delle leggi, coinvolgendo i cittadini e le imprese in tutte le fasi del ciclo della regolazione”. Si pensa ad esempio alla creazione di un portale unico delle consultazioni per informare i cittadini sul loro diritto di contribuire alle decisioni del Governo e del parlamento, stimolare la loro partecipazione, raccogliere in un unico sito le iniziative stesse, rendendole altresì immediatamente accessibili. Gli esiti delle attività di consultazione potrebbero poi essere messi a disposizione delle competenti Commissioni parlamentari, in modo da creare un circolo virtuoso che consenta alle Istituzioni di coinvolgere i cittadini, le imprese e tutti i soggetti interessati nell’ambito del processo decisionale anche al fine di migliorare la qualità delle leggi.
  • Le procedure informatiche potranno in futuro costituire anche un valido ausilio per rimuovere alcuni ostacoli che derivano da vari adempimenti per la raccolta delle firme ad esempio per referendum e petizioni, prevedendo forme di digitalizzazione dei procedimenti, inizialmente anche in via sperimentale.
  • In conclusione, è evidente che tutti i principali processi che si svolgono all’interno delle Assemblee parlamentari, nonché quelli che connotano i rapporti tra queste ultime e la società civile sono oggi supportati da strumenti tecnologici in grado di gestire digitalmente comunicazioni e attività. È questo un terreno sul quale occorre dunque continuare a fare leva anche pro futuro per conseguire progressi sempre maggiori.
  • Per tali ragioni saranno indubbiamente preziose – ne sono certa – le riflessioni che scaturiranno da importanti iniziative di formazione come quella che oggi la Camera dei Deputati ha il piacere di ospitare.

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