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Ancora episodi di violenza sessuale, questa volta su una 15 enne stuprata in gruppo. Undici ragazzini sono stati arrestati ieri per aver in più di un’occasione violentato in gruppo una coetanea caduta in una trappola ideata dal suo fidanzatino.

Gli episodi risalgono a qualche settimana fa, ma gli arresti sono scattati ieri mattina, al termine delle indagini dei Carabinieri di Pimonte, che insieme ai colleghi di Gragnano e Vico Equense, coordinati dal Nor Castellammare di Stabia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Napoli nei confronti degli 11 indagati, tutti minorenni, con l’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una loro coetanea. Il suo fidanzato, dopo che avevano avuto un rapporto sessuale, l’ha minacciata di pubblicare un filmato che ritraeva la scena sui social network se non avesse avuto un rapporto anche con i suoi amici. Minaccia che si è ripetuta anche in altre occasioni.

In Italia, il primo agosto 2014 è entrata ufficialmente in vigore la Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica – meglio nota come “Convenzione di Istanbul” – adottata dal Consiglio d’Europa l’11 maggio 2011.

Secondo l’articolo 14 (Educazione) “le Parti intraprendono, se del caso, le azioni necessarie per includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado dei materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere e il diritto all’integrità personale, appropriati al livello cognitivo degli allievi”.

Bisogna partire dall’educazione e dall’istruzione. Cultura e istruzione sono un potente strumento di prevenzione contro la violenza. Insegnare il rispetto e i principi più generici della non violenza già dalla prima infanzia è una mossa vincente.

Ormai la Convenzione di Istanbul è vigente nel nostro paese. Mettiamola in pratica!

Maria Edera Spadoni