“Sono d’accordo, non si possono vendere armi ai paesi in guerra” queste le parole del Vice Ministro degli affari esteri e della cooperazione italiana Mario Giro in audizione oggi alla Camera dei Deputati.
All’interno del ‘Comitato permanente sull’attuazione dell’agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile’ della Commissione Affari esteri, che presiedo, ho chiesto al viceministro la sua opinione su come sia possibile conciliare l’obiettivo 16 (promozione di società pacifiche ed inclusive ai fini dello sviluppo sostenibile) dell’agenda 2030 con l’attuale politica estera del SUO governo. Una politica estera basata su enormi stanziamenti per le finte missioni di pace, le missioni militari, sui tagli alla cooperazione o sull’export di armi verso paesi in guerra.
Anche in questa occasione ho citato il caso delle armi che inviamo all’Arabia saudita, riportata anche da Le iene nella puntata del 23 ottobre, usate per uccidere migliaia di civili in Yemen.
Stesso discorso durante il question time del 26 ottobre, quando il Ministro Gentiloni ha confermato con scioccante nonchalance che il nostro Paese – in palese violazione della legge italiana (185/90) e di risoluzioni Onu/Ue – sta continuando ad esportare armi ai sauditi e negato le palesi violazioni dei diritti umani nei confronti della popolazione yemenita.
Le contraddizioni e le falsità di questo Governo sono sempre più ridicole e palesi. Continua la loro politica ipocrita del ‘predicare bene e razzolare male’ alla luce del sole per meri interessi economici e geopolitici. Sulla pelle degli altri.