“Apprendo con preoccupazione, dai dati INAIL del 2020, che nonostante gli infortuni sul lavoro siano diminuiti del 13,6% – principalmente a causa del calo delle attività dovute alla pandemia – quelli che hanno colpito le donne sono invece aumentati”, dichiara la Vicepresidente della Camera dei deputati e parlamentare del Movimento 5 Stelle, Maria Edera Spadoni.
“Nel Dossier donne 2021 sugli infortuni pubblicato dall’Inail, scopriamo infatti che gli infortuni delle donne sono aumentati dell’1,7%. Parliamo di circa 554.340 incidenti sul lavoro di cui 1270 denunce di infortunio con esito mortale (circa il 16,6% in più rispetto al 2019) quest’ultime dovute in buona parte a causa dell’infezione da Covid-19”, precisa la Vicepresidente.
“Le donne purtroppo risultano essere le più colpite dai contagi professionali da Covid-19. Su 147.875 denunce al 31 gennaio 2021, ben 102.942 riguardano le donne, ovvero 70 contagi professionali su 100. Le più colpite risultano essere le infermiere, con un’età media di soli 46 anni”, aggiunge la Spadoni.
“Lo studio della Consulenza Statistica Attuale dell’Inail, ci rivela inoltre l’alta incidenza di infortuni in itenere, quindi avvenuti nel percorso di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Questi infortuni rappresentano circa il 23%, ovvero uno su quattro del totale delle denunce femminili”, segnala la Vicepresidente.
“Ancora una volta la questione femminile è al centro del dibattito politico e mediatico, ma nuovamente a fronte di dati oggettivamente negativi”, incalza. “Nel 2020 non solo sono aumentati i femminicidi – un trend purtroppo presente anche nel 2021 – ma abbiamo anche assistito ad una massiccia e spaventosa perdita dell’occupazione lavorativa. Ricordo infatti che su 101mila persone che hanno perso il lavoro, 99mila sono donne“
“Dobbiamo necessariamente invertire questa rotta tutelando con tutte le nostre risorse la figura della donna, incentivare l’occupazione femminile e impegnarci senza sosta per il raggiungimento effettivo della parità di genere. Solo così potremo rilanciare il Paese e restituire alle donne la centralità e il rispetto che meritano”, conclude.
Articolo online da “Quotidiano Sanità.it”
