“Serve una stretta nazionale sulle sale scommesse e tutto il settore dell’azzardo. Come rilevano DNA e magistrati anche l’azzardo legale sempre più spesso è lavatrice per le mafie”

REGGIO EMILIA 4 LUGLIO – “Saranno gli inquirenti a indagare sulla natura dolosa del grave attentato alla sala scommesse in via Emilia Ospizio, ma diversi particolari allarmano e non poco i cittadini di Reggio Emilia. Tra i titolari della sala scommesse B2Sport risulta infatti anche Raffaele Dolce, già procuratore speciale della Sincre azienda interdetta per mafia. Su questo episodio presenteremo una apposita interrogazione parlamentare per chiedere al governo una stretta maggiore sulle sale scommesse, perchè come evidenziano rapporti della DNA ed il Primo Presidente della Cassazione Canzio anche il gioco d’azzardo legale in realtà è una enorme lavatrice per le mafie. La società civile reggiana per leggere meglio questi fatti gravissimi deve tenere in considerazione diversi punti di vista che riteniamo importanti”. lo dichiarano le parlamentari del Movimento 5 Stelle Maria Edera Spadoni e Giulia Sarti, quest’ultima membro della Commissione d’inchiesta antimafia.

Le due parlamentari 5 stelle ricordano le parole importanti contenunute nella relazione della DNA 2016 e quelle di Giovanni Canzio, primo presidente della Cassazione: “La gestione criminale del gioco on-line si muove nelsolco tracciato dall’analoga gestione della distribuzione delle macchine utilizzate per il videopoker si legge  nella relazione della DNA 2016. Il Primo Presidente della Cassazione Giovanni Canzio all’inaugurazione dell’anno giudiziario ha ribadito che”Si sono progressivamente radicati nel tessuto economico e sociale dei centri urbani ove, dedicandosi ad attività imprenditoriali apparentemente lecite,provvedono al riciclaggio di denaro proveniente dalle attività tradizionali come estorsioni, traffico illegale di droga, gioco d’azzardo e videogiochi,gestione delle sale scommesse”. aggiungendo che:  ‘ Dietro attività apparentemente legali, come il gioco lecito, si nascondono fenomeni corruttivi” ha concluso Canzio.