A differenza di altri Paesi europei, in Italia non si è dato ancora spazio all’analisi dell’impatto di genere. Sono dunque soddisfatta che sia stata accolta la mia proposta, all’interno del Bilancio della Camera che prevede, nei dossier di documentazione predisposti dal Servizio Studi della Camera sui provvedimenti in esame nelle commissioni, un paragrafo dedicato a questo.
Il principio del gender mainstreaming è stato di fatto assunto come impegno formale da parte della Commissione UE la quale, in conformità alla Piattaforma di Pechino, ha affermato che la promozione dell’eguaglianza non può essere limitata a specifici provvedimenti, ma deve avere un respiro più ampio: va, quindi, svolta sistematicamente un’analisi di impatto di genere su tutte le iniziative di regolazione, generiche o settoriali per determinarne l’incidenza sulla gender equality. L’importanza di un approccio a doppio binario nella promozione della parità di genere, l’inclusione delle pari opportunità in tutte le politiche e le attività, insieme a misure specifiche per un’azione positiva a favore delle donne è stata evidenziata anche dal Parlamento Europeo.
Un altro passo per eliminare il divario tra uomo e donna è stato fatto.