Stamattina ho presenziato al convegno “La valutazione del rischio terrorismo e il profilo del potenziale attentatore” organizzato dalla Questura di Reggio Emilia e da Unimore. Sono intervenuti il Prefetto Vittorio Rizzi, direttore centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Lamberto Giannini direttore centrale della Polizia di prevenzione e accademici nazionali e intemazionali come Emesto Ugo Savona, David Canter, il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho e il Prefetto Franco Gabrielli, capo della Polizia e direttore generale della pubblica sicurezza.
Molti i temi toccati tra cui l’analisi dei fattori di rischio svolta nel Progetto Proton della Commissione Europea, i Foreign Fighters e lo studio del profilo di coloro che agiscono in solitaria; è emerso quanto sia fondamentale puntare sulla formazione e il fatto che la legislazione italiana ha fatto grandi passi in avanti per la lotta al terrorismo, rispetto agli altri stati UE, soprattutto per l’esperienza acquisita negli anni nel contrasto alle mafie. E’ fondamentale non stravolgere le nostre abitudini poiché il loro obiettivo è proprio questo, turbare le nostre vite e incutere paura.
La posizione del M5S è chiara: le misure giuridiche tradizionali sono da rivedere. È necessario adottare misure idonee per la sicurezza della collettività, individuando i soggetti ad elevata pericolosità sociale per evitare il rischio di radicalizzazione. Nel nostro contratto di Governo abbiamo previsto di investire nella formazione e in corsi di addestramento anti-terrorismo.