Poco fa si è conclusa l’audizione del Viceministro agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale, Mario Giro, sul “documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo 2016-2018”.
Poca trasparenza, mancata convocazione del Comitato preposto alla valutazione dei progetti di cooperazione, delega al Viceministro quasi inesistente. Tanti obiettivi ambiziosi: un libro dei sogni sulla cooperazione. Si parla dell’obiettivo numero 16 come prioritario fra tutti gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, quello dedicato alla promozione di società pacifiche. Tutto questo mentre il Governo italiano continua a seguire la politica del “cerotto e delle bombe”: in prima fila nella cooperazione da un lato, ma al contempo sempre più coinvolto nel commercio di armamenti.
Dal Pd arrivano, poi, tagli alla Cooperazione da destinare al business dell’accoglienza, malgrado l’esecutivo abbia già stimato, nell’ultimo Def, una spesa interna per la gestione del fenomeno migratorio di circa 4,5 miliardi di euro!
Gli scandali del passato, su tutti Mafia Capitale, hanno già dimostrato dove finivano questi fondi. Da alcune cooperative vicine ai partiti, fino ad arrivare a veri e propri sistemi affaristici come il Cara di Mineo vicino a Ncd del ministro Alfano.
Ascoltate il mio intervento
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