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ROMA 18 DIC – Stop alla pensione di reversibilità per i coniugi condannati in primo grado per uxoricidio: questa la proposta della deputata del MoVimento5Stelle Maria Edera Spadoni. “Tutto è partito dopo aver letto la storia di Beatrice, uccisa dal marito reo confesso. Il marito, condannato in primo grado, potrebbe percepire la pensione di reversibilità della moglie”. Con questa proposta di legge la Spadoni chiede di congelare la pensione di reversibilità fino a sentenza definitiva: se il coniuge viene dichiarato innocente ha diritto a tutti gli arretrati. Se risulta colpevole gli arretrati non vengono erogati. “La proposta è stata inserita nel nostro sistema operativo LEX assieme ad un testo esplicativo e un video di presentazione per 60 giorni. Tutti gli iscritti hanno così avuto la possibilità di suggerire modifiche o di commentarla. Dopo aver raccolto quasi 300 osservazioni sul testo, la proposta di legge è stata depositata oggi alla Camera”. Ma cos’è la pensione di reversibilità? Si tratta di una prestazione economica che viene erogata in favore dei familiari superstiti di un pensionato dal momento del suo decesso. “Allo stato attuale qualsiasi coniuge condannato in primo grado per omicidio del pensionato o dell’iscritto ad un ente di previdenza mantiene il diritto alla pensione di reversibilità o indiretta fino alla sentenza passata in giudicato. La proposta di legge quindi nasce dall’esigenza di rispettare e tutelare i familiari della persona assassinata e non il parente presunto omicida, colpevole di un delitto così atroce. E’assurdo che oggi il potenziale assassino possa ricevere la pensione di reversibilità di colui che ha assassinato. Troppo spesso le ragioni che stanno alla base delle leggi non hanno niente a che vedere con l’etica, mancano di buon senso”, conclude la Spadoni.