‘NDRANGHETA: M5S, PASQUALE BRESCIA ERA DI CASA DAL 2004 A CENE CON PREFETTI, POLITICI, FORZE DELL’ORDINE. FOTO E ARTICOLI DEL 2004 SONO L’EMBLEMA DELLA SOTTOVALUTAZIONE REGGIANA AL CANCRO MAFIOSO. SERVE UN SERIO ESAME DI COSCIENZA DELLA COMUNITA’ REGGIANA

REGGIO EMILIA 7 SETTEMBRE – Pasquale Brescia, imputato in Aemilia era di casa da anni nei cosiddetti “salotti buoni” della città, da oltre dieci anni, almeno il 2004. E’ il simbolo di come le mafie si siano infiltrate nella società reggiana, nella totale sottovalutazione di tutti, attraverso il passaggio della cosiddetta ‘zona grigia’ con il classico metodo dei colletti bianchi tra cene di gala, ordini cavallereschi e …cementificazione selvaggia del territorio permessa e pianificata dalle giunte degli ultimi 25 anni.

Che Brescia fosse di casa alle feste della ‘Reggio che conta’ , lo testimoniano direttamente anche gli archivi di periodici come “Stampa Reggiana” presenti ancora in rete dove già nel 2004 Brescia veniva fotografato e citato nelle iniziative dell’Anioc – Associazione Nazionale Insigniti Ordini Cavallereschi (a proposito è stato sospeso dall’associazione in attesa di giudizio?).
Iniziative a cui partecipavano Prefetti, vertici delle Forze dell’Ordine, assessori di centrosinistra, consiglieri comunali di opposizione come Bassi e Eboli, imprenditori di tutto rispetto.
Si inizia con il gennaio 2004, titolo “Premiato chi lavora per la sicurezza della città titolava il periodico dove, tra autorità di ogni genere è un assessore provinciale di allora, Silvetti a premiare Brescia con tanto di due foto dell’imprenditore oggi imputato in Aemilia.
Nell’articolo si scrive: “Gli Imprenditori insigniti e la I° Circoscrizione hanno consegnato una targa al Vice Questore Dottor Cesare Capocasa per l’opera di prevenzione crimine svolta nella nostra città. Le insegne di Cavaliere sono state consegnate al giovane imprenditore reggiano (sic), Pasquale Brescia ( Costruzioni Gruppo F.lli – Brescia)”.
Si prosegue nel numero del giugno 2004 del periodico ‘ Stampa Reggiana’ dove nell’articolo “Il premio ‘San Giorgio’ al Prefetto di Pasquale” da parte dell’Anioc, fa bella mostra ancora una foto dei soci dell’associazione ordini cavallereschi con l’imprenditore Brescia.
Queste foto e articoli rappresentano più di altre a livello sociologico e storico, l’emblema della sottovalutazione politico-sociale che la società reggiana tutta ha fatto delle infiltrazioni mafiose sul nostro territorio.
E’ ora che seriamente tutti noi reggiani, ci facciamo un serio esame di coscienza come comunità. E’ il primo passo per sconfiggere le mafie e la mentalità mafiosa.
 
Maria Edera Spadoni, Cittadina alla Camera dei Deputati
Ivan Cantamessi, capogruppo MoVimento 5 Stelle Reggio Emilia
Norberto Vaccari, consigliere comunale MoVimento 5 Stelle Reggio Emilia