Ieri è stata approvata all’unanimità la delibera dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio che introduce l’obbligo del Green Pass per accedere a tutte le sedi della Camera dei deputati a partire dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre. Lo abbiamo deciso in perfetta continuità con la delibera di due mesi fa, che già prevedeva l’uso del Green Pass a Montecitorio per eventi, seminari, convegni, così come per la mensa e la biblioteca.

Quello che vale per i cittadini vale allo stesso modo per i deputati. Non c’è stato e non ci sarà spazio per nessun trattamento privilegiato. Per chi violerà le regole saranno previste sanzioni, ovvero l’interdizione dai lavori da 2 a 15 giorni e la sospensione della diaria (206 euro al giorno).

A questo dovere, non può sottrarsi la classe politica.
Abbiamo una campagna vaccinale da portare avanti e ancora tanti cittadini esitanti da convincere: è essenziale che la politica dia il buon esempio o altrimenti rischia di perdere credibilità.

Inoltre, al fine di spegnere le sterili polemiche che alcune testate giornalistiche stanno portando avanti da ieri, vorrei precisare che i cosiddetti tamponi “gratuiti” per i deputati, dipendenti e collaboratori di Montecitorio, vengono finanziati attraverso il FONDO DI SOLIDARIETA’, una copertura finanziata con i nostri contributi che ci vengono trattenuti mensilmente dalla busta paga.

I tamponi dunque vengono pagati con i nostri soldi, a riprova del fatto che i questori di Montecitorio non hanno mai messo a bilancio la spesa tamponi.

Chiarezza e trasparenza prima di tutto.