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Nel 2015 le spese militari mondiali sono aumentate dell’1%, il primo aumento annuale degli ultimi quattro anni. Lo rivela il rapporto dello Stockholm international peace research institute (SIPRI), secondo cui il 10 per cento di questa spesa potrebbe coprire i costi degli obiettivi globali finalizzati a mettere fine alla povertà e alla fame entro il 2030.

Secondo le stime dell’Onu circa 800 milioni di persone vivono in estrema povertà e soffrono la fame.
Per quanto riguarda l’Italia, il ‪#‎SIPRI‬ stima una spesa militare di poco inferiore ai 24 miliardi di dollari, ponendoci al dodicesimo posto a livello mondiale (per una quota pari al’1,4% del totale). Ma secondo i dati ufficiali dell’ultima legge di stabilità il totale è pari a 23,12 miliardi di euro corrispondenti ad oltre 25 miliardi di dollari e non a meno di 24 miliardi come valutato dal SIPRI. Il motivo della differenza sta forse nei fondi “extra bilancio” (in particolare dalle missioni militari e dal Ministero per lo Sviluppo Economico) su cui la Difesa può contare e i cui dati non sono facilmente rintracciabili, soprattutto per quanto riguarda osservatori stranieri.
Insomma, è evidente: zero riduzioni delle spese militari, come il governo annunciava.

http://www.sipri.org/research/armaments/milex/recent-trends