Secondo il Censis il 41,7% delle famiglie rinuncia alle cure a causa delle lunghe attese e ogni italiano spende di tasca sua 500 euro l’anno. Ma insieme ai dati del Censis arrivano anche quelli dell’Inps, che lancia l’allarme sulle pensioni: oltre quattro pensionati su dieci hanno un assegno inferiore ai mille euro; 1,88 milioni di pensionati (12,1%) ha assegni inferiori ai 500 euro. Che la Legge di Stabilità varata del governo non vada nella direzione giusta lo dice lo stesso Boeri: “Su pensioni misure parziali, serviva una riforma”.
Dal bilancio sociale Inps 2014, presentato due giorni fa a Roma, emerge infatti che circa 2 milioni di pensionati ricevono assegni inferiori a 500 euro al mese. Pensionati che dopo tanti sacrifici, dopo aver lavorato un’intera vita, arrivati all’età pensionabile, ricevono assegni che non gli consentono di vivere una vita dignitosa e di arrivare alla fine del mese. Una ingiustizia che non esisterebbe se il reddito di cittadinanza fosse già legge.
Il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle, infatti, alzerebbe di fatto la pensione minima fino a 780 euro netti al mese. Bisogna tenere presente che alcuni pensionati riescono a vivere solo grazie anche alla pensione dell’altro coniuge e che molti di loro sono addirittura costretti a lasciare l’Italia per andare a vivere in altri paesi dove il costo della vita è inferiore. Tra questi pensionati con la minima che non ce la fanno più ci sono, tra l’altro, 418 mila pensionati (dati ISTAT) che vivono da soli e che, sempre più spesso, devono essere aiutati dai propri figli per arrivare alla fine del mese.
Anche in questa legge di stabilità, i pensionati con la minima ed i 9 milioni di cittadini che sono in difficoltà, non rappresentano una priorità per il Governo.