“Lo Stato laico deve essere pluralista e dialogante. Credo fermamente che non sia il compito di un’istituzione laica, come la Città, entrare nell’anima delle donne e degli uomini, ma sia nostro dovere preparare tutti quei fattori che garantiscano a ciascuno la massima libertà possibile e, nel contempo, l’adesione al patto sociale. Solo in questo modo possiamo costruire una società equilibrata, nella quale ciascuno possa aspirare a realizzare se stesso, nei propri valori, sogni, ambizioni e progetti. Lo Stato laico è per sua stessa natura pluralista e dialogante, è il modo col quale anche le fedi possono prosperare e diventare, a loro volta, linfa della vita culturale e sociale. Per ciascuno di voi questo periodo ha costituito un’occasione di rinuncia non solo al cibo ma anche a ciò che c’è di malvagio nella nostra vita, i cattivi pensieri, le cattive azioni e la rabbia. Si tratta di uno dei pilastri della vostra fede e io sono profondamente convinta che la fede vissuta nel cuore e nella vita di ciascuno di noi, qualunque essa sia, costituisca una occasione di ricchezza per l’intera società. A noi, istituzioni pubbliche, è dato un importante compito: quello di affermare chiaramente che i violenti e gli assassini non hanno etichette religiose, che esistono solamente uomini e donne che nella loro vita cercano, per quanto è loro possibile, di compiere il bene e altri che invece provocano dolore e morte”. Con queste parole Chiara Appendino, sindaca di Torino eletta con il Movimento 5 Stelle si è rivolta, senza velo e indossando una gonna, a oltre 15.000 cittadini di fede musulmana radunati al Parco Dora per la fine del Ramadan. La sindaca di Torino raccogliendo l’applauso dei migliaia dei musulmani presenti alla festa torinese per la conclusione del Ramadan, organizzata come a Reggio Emilia in un luogo non di culto, ha dimostrato che in uno Stato laico il rispetto per ogni diversità culturale, religiosa ed il perseguimento della parità di genere nel rispetto di qualsiasi orientamento sessuale, è possibile oltre che fondamentale. E’ possibile, senza per questo rinunciare a noi stessi ed alla nostra identità culturale, religiosa, di genere o al nostro orientamento sessuale.

 

Maria Edera Spadoni

Cittadina alla Camera dei Deputati