Roma, 28 aprile 2015- Oggi si celebra la giornata mondiale delle vittime dell’amianto: ogni anno, in Italia muoiono 4 mila persone per tutte le malattie ad esso correlate: le stime per difetto di CNR-Inail parlano di ben 32 milioni di tonnellate.
L’amianto è un rifiuto, è una sostanza cancerogena ma pochi sanno che è anche molto prezioso. Il prezzo del trattamento dell’amianto (rimozione, trasporto, smaltimento) è molto variabile nel nostro Paese, si va da mille a duemila euro a tonnellata nei casi tracciati, con variabilità ingiustificabili che andrebbero monitorate: questo è uno degli impegni dei miei colleghi nella risoluzione in Commissione Ambiente. Si assiste troppo spesso al turismo e alla pendolarità dell’amianto, perché se viene smaltito in maniera inadeguata, dovrà essere nuovamente movimentato, con la moltiplicazione degli esborsi e dei rischi; quindi da duemila euro si è arrivati in molti casi a 5mila euro a tonnellata, che è la cifra di mercato con cui si acquista il rame.
Abbiamo assistito al posizionamento dell’amianto sotto le scuole, strade e alloggi prefabbricati per le vittime del sisma in provincia di Mantova e nella nostra Emilia, dove ditte in verosimile relazione con la criminalità organizzata (inchiesta “Aemilia” e “Pesci” in corso) hanno approfittato dei luttuosi eventi del 2012 per smaltire “low cost” il materiale contenente amianto a loro carico, creando un notevole rischio per i cittadini esposti.
Impressionante è la mappatura effettuata qualche tempo fa dall’Arpa dell’Emilia Romagna dove si legge l’elenco dei 66 edifici pubblici e privati contenenti amianto in provincia di Reggio Emilia: la cosa che mi colpisce molto è la presenza dell’amianto nelle scuole, il luogo in cui i nostri figli studiano e si formano; intanto l’Ausl continua ad avvertire come i tumori siano in aumento.
Non possiamo rimanere insensibili, chi ci governa deve assumersi le proprie responsabilità e deve intervenire immediatamente.
Maria Edera Spadoni
Cittadina alla Camera dei Deputati
M5S