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Ieri, 15 settembre, si è aperta la storica 70° sessione dell’Assemblea Generale Onu, che dal 25 al 27 ospiterà il Summit delle Nazioni Unite per l’adozione dell’agenda di sviluppo post-2015 e della nuova lista di Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. I leaders mondiali si riuniranno per una valutazione conclusiva del processo realizzato tra il 2000 e il 2015 e per proporre anche la nuova Agenda per lo sviluppo e la sostenibilità con il lancio dei nuovi Obiettivi Globali (Sustainable Development Goals -SDGs) che sostituiranno i Millennium Development Goals (MDGs).

Come Presidente del Comitato permanente alla Camera dei Deputati “agenda globale post 2015, cooperazione allo sviluppo e partenariato pubblico-provato”, ho presentato una risoluzione a firma di tutta la Commissione Affari Esteri e Comunitari M5S.

Alcuni risultati finora sono stati raggiunti: il tasso di riduzione della povertà e l’aumento dell’accesso a servizi sanitari di base, all’educazione, all’acqua e ad altri servizi essenziali in molti Paesi è stato significativo. Ma ancora c’è molto da fare. Per un più efficace raggiungimento dei nuovi obiettivi serve avere dati affidabili, accurati e puntuali per capire dove concentrare gli interventi e aiutare a monitorarne i progressi. Finora i dati necessari sono risultati spesso difficilmente reperibili o raccolti attraverso metodi statistici inaffidabili.

Chiediamo al Governo italiano di rappresentare, nell’ambito del prossimo vertice, le seguenti istanze:

–           l’Agenda universale post-2015 sia guidata da grandi cambi di marcia: non lasciare indietro nessuno; mettere lo sviluppo sostenibile al centro dell’azione politica; trasformare le economie verso posti di lavoro e una crescita inclusiva; costruire la pace e creare istituzioni efficienti, aperte e responsabili; realizzare un nuovo partenariato globale che includa tutti gli attori, i governi a tutti i livelli, il settore privato, la società civile e i cittadini;

–           l’Agenda abbia valenza universale e riguardi ‘tutti i Paesi e tutti i popoli’ secondo il principio delle ‘comuni ma differenziate responsabilità’;

–           non si dispensino solo fondi ma si favorisca anche un loro uso efficace attraverso criteri di buon governo, di responsabilità, oltre che con programmi di ampio respiro che vadano realmente incontro alle esigenze e alle necessità delle aree interessate;

–           si preveda che i dati necessari per comprendere quali progressi siano stati compiuti dai diversi paesi siano universalmente reperibili e raccolti attraverso metodi statistici affidabili;

–          si preveda esplicitamente che le imprese partecipanti ai progetti di cooperazione che conducono attività che contribuiscono allo sviluppo del settore privato, seguano le procedure di due diligence, nel rispetto delle linee guida Ocse e dei Principi guida su imprese e diritti umani adottati dalle Nazioni Unite.”

 

A breve il testo sarà disponibile al seguente indirizzo:

http://www.camera.it/leg17/29?tipoAttivita=attivita&tipoVisAtt=&tipoPersona=&shadow_deputato=305970&idLegislatura=17