PARIGI 3 dic- Si è riunita oggi a Parigi la Commissione Uguaglianza e non discriminazione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e proprio durante questo incontro è stata nominata rapporteur sulla mozione Systematic collection of data on violence against women la prima firmataria, la deputata Maria Edera Spadoni del MoVimento5Stelle. “Una ricerca dell’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali, presentata a marzo al Parlamento di Bruxelles, ha riconfermato che uno dei problemi emersi è sempre quello della mancanza di dati da fonti ufficiali sulla portata e la natura della violenza di genere. La maggior parte delle donne non denuncia e non si sente incoraggiata a farlo. I dati ufficiali della giustizia penale registrano solo i pochi casi segnalati: in tutta l’UE continuano a mancare dati esaurienti e comparabili in questo settore rispetto ad altri, per i quali si raccolgono informazioni in relazione al genere. Per questo ho presentato questo atto legislativo. Tramite una raccolta sistematica di dati e un controllo periodico da parte dei parlamentari, sia tramite i propri parlamenti nazionali che tramite la rete Women Free from Violence del Consiglio d’Europa, si può dare una concreta attuazione alla Convenzione di Istanbul” spiega la Spadoni. La parlamentare ha ribadito il suo impegno anche nel Parlamento italiano come Presidente del Comitato sull’agenda post 2015 – cooperazione allo sviluppo, in cui porterà avanti un’indagine conoscitiva sui cosiddetti Obiettivi del Millennio, in particolare l’obiettivo n. 3 (promozione dell’eguaglianza di genere e l’empowerment delle donne). “Lo stesso Morten Kjaerum, direttore dell’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali, ha giustamente invitato tutte le istituzioni comunitarie a considerare la violenza di genere come una questione d’interesse pubblico e non privato. Mi auguro che dal 2015, quando si riunirà il gruppo di esperti sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (GREVIO), si possano vedere concreti cambiamenti. Iniziamo un percorso di parità, in ogni campo, non solo sulla carta”.