Zolezzi e Spadoni: richiesta avanzata da oltre un anno, con la disponibilità dello stesso sindaco di Castelnovo Monti (che ha già inviato una memoria scritta) di essere ascoltato dalla Commissione.

REGGIO EMILIA 11 MARZO -“Enrico Bini sia ascoltato al più presto dalla Commissione Ecomafie. Dopo la notizia che la DDA ha finalmente interessando della discarica Iren di Poiatica, chiediamo che il sindaco di Castelnuovo Monti sia ascoltato in Commissione d’inchiesta che indaga sul ciclo illecito dei rifiuti. Richiesta che avanzammo oltre un anno fa a fine febbraio 2016 quando Bini si dimettè dalla Commisisone legalità di Iren, con lo stesso primo cittadino che si rese immediatamente disponibile ad essere ascoltato sui temi legati alla legalità, trasparenza nella gestione di appalti e rifiuti inclusa la questione Poiatica”. Lo dichiarano Alberto Zolezzi, parlamentare M5S in Commissione Ecomafie e Maria Edera Spadoni parlamentare M5S di Reggio Emilia,
“La richiesta venne avanzata nell’ufficio di presidenza della Commissione ed Enrico Bini si rese subito disponibile ad essere ascoltato, tanto che aveva già inviato memorie scritte alla Commissione. E’ passato oltre un anno è tempo che la Commissione ecomafie si occupi di questo tema e la prossima settimana in ufficio di presidenza solleciterò in tal senso” spiega Zolezzi.
“Per approfondire questa situazione, delegato dal vicepresidente Vignaroli oggi durante l’ufficio di presidenza della Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti ho richiesto di poter convocare e audire Enrico Bin” spiega il parlamentare M5S Alberto Zolezzi.
E’ importante ricordare alcuni fatti accaduti negli ultimi quindici anni – spiegano Zolezzi e Spadoni – dagli appalti che scottano alla discarica di Poiatica alle intercettazioni choc nell’inchiesta Aemilia“.
“Ancora oggi si registrano appalti al massimo ribasso come accaduto nel  settembre 2016”, denunciano i parlamentari M5S. “A questo si aggiungono fatti inquietanti: Nel 2002 fu dato l’appalto per ampliamento della discarica di Poiatica alla ditta Ciampà Paolo srl (cui era stato negato al tempo anche il certificato antimafia)e già al centro dell’inchiesta sui rifiuti tossici “Black Mountains”. La ditta al tempo era già nota anche alla Commissione sul ciclo dei rifiuti, ma l’allora senatore Giovanelli (Pd) non si accorse di quanto scritto negli atti della Commissione di cui faceva parte” spiegano i parlamentari pentastellati.
“Nel 2012 il Movimento 5 Stelle denunciò due gravi situazioni: si registrò poi l’appalto al ribasso  del 34% alla ditta RAMM  srl per la manuntenzione della discarica di Poiatica. La Ramm srl è  coinvolta in diverse inchieste”. “Il 21 novembre 2015 gli amministratori RAMM ascoltati in Commissione d’inchiesta sui rifiuti, rispondendo alle domande del vice presidente Vignaroli (M5S) hanno parlato “di ditte senza requisiti che si sono aggiudicate anche la gestione della discarica Hera Spa di Imola” spiega Alberto Zolezzi.
Sempre nel 2012 si registrò l’appalto per la gestione della raccolta rifiuti allaTradeco srl, che qualche settimana prima finì sotto indagine da parte della DDA della Liguria e dalla Procura di Bari. In seguito alla nostra segnalazione tramite l’allora consigliere Matteo Olivieri l’appalto venne revocato” spiega Maria Edera Spadoni.
“Si arriva poi, alle intercettazioni ed atti di Aemilia, persone poi arrestate parlano di “appalti pilotati in Agac quando dipendeva dal Comune di Reggio”.Agac come tutti ricordano è l’ ex municipalizzata di Reggio, prima diventata Enia Spa (nel 2005), poi Iren Spa nel 2010 – spiegano Zolezzi e Spadoni – Fino al 2010 quindi si parla di appalti pilotati occorre far luce su quel periodo e tutto il sistema. Tra l’altro Bini lanciò allarmi e denuncie già in anni precedenti riferiti ad infiltrazioni nel settore trasporti (incluso quello rifiuti) il suo contributo può quindi essere importante” concludono i parlamentari M5S.