Delrio oggi sugli organi di stampa afferma che “le opere sono strumenti, non fini e che non esistono grandi o piccole opere ma soltanto opere utili e opere inutili”. Ma di cosa sta parlando? Ma veramente crede che i cittadini non abbiano memoria e non si ricordino di quando il PD si opponeva a questa GRANDE OPERA INUTILE? Perché di questo si tratta, iniziamo a chiamare le cose con il loro nome.

Non dimentichiamo come il Pd, di fronte alle promesse berlusconiane relative al Ponte sullo Stretto di Messina, si opponeva a questa follia anti-economica e senza senso dal punto di vista strutturale. Ora però il PD senza nessun ritegno cambia le carte in tavola. Ormai è veramente difficile trovare le differenze tra berlusconismo e renzismo.

Ricordo che si tratta di un’opera già costata circa 600 milioni di euro ai contribuenti; ricordo inoltre che nel 2012 Mario Monti -per pagare le penali ai costruttori per lo stop al progetto del Ponte sullo Stretto- spese oltre 300 milioni di euro di denaro pubblico. Monti in quell’occasione era stato applaudito dai democratici. Renzi stesso attaccò duramente questo progetto: oggi invece lo rilancia. Forse dovrà render conto ai soliti costruttori i quali hanno ricevuto da poco un grande NO alle Olimpiadi da parte della Giunta capitolina?

Secondo il piano economico, approvato dal consiglio d’amministrazione della Stretto di Messina Spa il costo dell’opera sarebbe di 8,5 miliardi di euro, mezzo Reddito di Cittadinanza con cui il M5S salverebbe 10 milioni di italiani dalla miseria. Un ponte di 3.000 metri con profilo aerodinamico non è mai stato fatto prima d’ora. Non c’è la sicurezza che regga, in particolare in una zona altamente sismica -ricordiamo il terremoto di Messina- e con correnti fortissime. Qualche anno proprio Renzi diceva “Continuano a parlare dello Stretto di Messina, ma io dico che gli otto miliardi li dessero alle scuole per la realizzazione di nuovi edifici e per renderle piu’ moderne e sicure”.

La parola di Renzi e del suo braccio destro Delrio non vale nulla. Noi non dimentichiamo, il 4 dicembre si avvicina.

Maria Edera Spadoni,

Cittadina alla Camera dei Deputati,

M5S