Come M5S abbiamo da sempre puntato il dito contro le innumerevoli criticità del Jobs Act del Governo Renzi: ora infatti iniziano a manifestarsi numerose situazioni in cui si può toccare con mano che questa legge fa acqua da tutte le parti.
Di qualche giorno fa la denuncia della Cgil relativa al caso di aziende che sfruttano queste lacune per ottenere fino 8 mila euro di sgravi fiscali. Il giochino, come è stato denunciato, è semplice: dipendenti spesso con contratto indeterminato vengono licenziati e poi riassorbiti in un’azienda creata ad hoc che svolge le stesse mansioni; dopo sei mesi i lavoratori vengono assunti di nuovo con un contratto indeterminato e così facendo le aziende ottengono degli sgravi fiscali.
Ora, il M5S è il primo a sostenere che la pressione fiscale nel nostro Paese sia troppo elevata e che numerose aziende dovrebbero ricevere degli incentivi piuttosto che subire una vera e propria pressione da uno Stato che non facilita ma le facogita. Non a caso ricordo come su questo tema il M5S sia molto sensibile: facciamo di tutto per incentivare le piccole medie imprese, per esempio tagliandoci lo stipendio da parlamentari per finanziare il Fondo per il microcredito. Ma ciò che non è tollerabile è che un Governo faccia una legge che di fatto agevoli questi tristi giochetti. I lavoratori vanno tutelati, non si può fare il gioco delle tre carte sulla loro pelle!
Sono d’accordo con Guido Mora, segretario provinciale della Cgil quando afferma che questa distorsione del mercato del lavoro con il Jobs Act era facilmente prevedibile. Il Governo mi dovrà dare una spiegazione, sto predisponendo in Parlamento un’interrogazione ad hoc.
Maria Edera Spadoni
Cittadina alla Camera dei Deputati
M5S