“Il Governatore dell’Emilia Romagna vuole un incontro con il Governo per i Punti Nascite? Sarà accolto, ma non basta richiedere un tavolo per dimenticare le responsabilità, le scelte del passato della Regione e le competenze che sono sempre della Regione. Deve essere la Regione a risolverle senza passare il cerino in mano ad altri in vista delle elezioni regionali”. Così la Vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni e la Deputata del MoVimento 5 Stelle Stefania Ascari intervengono in merito all’apertura del presidente della Regione sulla possibile riapertura dei punti nascita di Pavullo nel Frignano, Castelnovo nè Monti e Borgotaro.
“Bonaccini sostiene che lo scenario sia cambiato – proseguono Spadoni e Ascari – e ne diamo atto. Al Governo non ci sono più i rappresentanti della sua corrente politica e quindi Bonaccini sembra non perdere occasione per mettere in dubbio quello che, secondo le sue stesse parole dell’anno scorso, era un ‘caso chiuso’. Ci chiediamo cosa sia cambiato da allora: l’accordo tra Stato e Regioni del 2010 prevede gli stessi standard di sicurezza, che fissano i numeri minimo di parti all’anno a quota cinquecento. Un limite a cui il MoVimento 5 Stelle si è opposto da subito a una decisione che, ricordiamo, è stata presa dalla Regione e non dallo Stato”.
Spadoni e Ascari ribadiscono quindi che “il parere fornito dal Comitato Percorso Nascita Nazionale non è vincolante per le Regioni, ne è un esempio il punto nascite di Cavalese, in Trentino Alto Adige, riaperto a inizio dicembre. Se Bonaccini intende davvero fare qualcosa, può mandare una nuova richiesta di deroga al Ministero della Salute, indicando i dati corretti e tenendo conto dei tempi di percorrenza e delle condizioni atmosferiche a cui si devono sottoporre le persone durante i periodi dell’anno, soprattutto d’inverno, trattandosi di Comuni montani. Nella nuova richiesta di deroga la Regione Emilia-Romagna dovrà inoltre tenere conto della fusione, avvenuta nel 2017, tra l’Ospedale di Castelnovo né Monti e il Santa Maria Nuova di Reggio Emilia”.
In merito alla questione delle competenze, le Rappresentanti del M5S vogliono fare ancora più chiarezza. “Lunedì ho partecipato all’incontro presso il Ministero della Salute con il direttore generale Andrea Urbani – aggiunge Ascari – il quale mi ha spiegato che senza la deroga della Regione il Ministero non può fare niente. Mercoledì 19 avremo un nuovo incontro in Ministero a cui parteciperò con Maria Edera Spadoni. Nell’occasione sottoporremmo tale problematica al Sottosegretario, con delega ai punti nascita, Luca Coletto. Bonaccini se vuole passare ai fatti si deve unire alle nostre richieste e risolvere in primo luogo lui come Regione questo problema. “Quando lanciammo il ‘Patto della Cicogna’ per riaprire i punti nascite era aperto a tutti – concludono Spadoni e Ascari – e dal Pd e dal presidente Bonaccini la scorsa estate siamo stati bollati come demagoghi. Prenda atto che la riapertura dei punti nascite nelle zone Appenniniche emiliane sono fondamentali e agisca di conseguenza”.
L’appello delle Parlamentari è stato sottoscritto da Giulia Gibertoni, Consigliere Regionale M5S che da tempo lotta per la riapertura dei punti nascita.