“Buongiorno a tutti e a tutte,
vi ringrazio per essere qui stamattina, saluto il Ministro Giuseppe Provenzano, saluto e ringrazio per l’invito ad intervenire il Presidente e il Direttore della SVIMEZ, Adriano Giannola e Luca Bianchi.
Anche quest’anno siamo qui a fare il punto sul destino del Sud e ascolteremo con grande interesse la relazione SVIMEZ dal Direttore Luca Bianchi.
Relazione che purtroppo non ci da ancora dati confortanti, la crisi strutturale ha, infatti, avuto effetti asimmetrici tra le regioni italiane: il Sud più dipendente dalla domanda interna, ha sofferto di più per le politiche recessive, per i tagli alla spesa, per la precarizzazione totale del mercato del lavoro, si è appesantito l’intreccio tra economia legale, “grigia”, criminale.
‘La questione meridionale’ si ripropone instancabilmente da decenni, mentre tutto il Mezzogiorno precipita sempre di più inesorabilmente nelle statistiche economiche, le emergenze sono tante: dalla lotta alle mafie, alle problematiche ambientali (si pensi allaTerra dei fuochi, aTaranto), alla disoccupazione, l’abbandono scolastico, lo scarso impiego femminile, la mancanza di infrastrutture.
Bisogna focalizzare i drammatici dati che giungono dal Mezzogiorno, a partire dagli indici di povertà della popolazione, al tasso appunto della dispersione scolastica e a quello dei Neet, che è da record europeo.
Ripartire da quei giovani che si sono formati con enormi spese a carico delle famiglie e ce ne sono tanti, la cui partenza dal Sud, in questi anni, è tornata quasi ai livelli degli anni ’50, impoverendo la comunità, i territori e infine il Paese intero, acuendo per il futuro il problema della desertificazione demografica.
Ho letto con grande interesse l’analisi nel Rapporto sulla condizione femminile in Italia e in Europa, tutti i paesi hanno avuto un trend crescente dell’occupazione femminile dal 2008 al 2018, compresa l’Italia che ha visto la percentuale delle occupate salire dal 47,2% al 49,5%.
In tutti i Paesi considerati questo trend in crescita ha subito un forte rallentamento, a causa della crisi, ma negli ultimi quattro anni c’è stata una ripresa decisa rispetto a quella italiana.
Nel Mezzogiorno, il divario con la media europea, che era già elevato all’inizio del periodo (circa 27 punti percentuali), si è ampliato ancora di più portandosi sopra i 30 punti: nel 2018 il tasso di occupazione femminile si attesta al 32,8%, appena 1,5% al di sopra di quello del 2008. Tutte le Regioni del Mezzogiorno d’Italia sono collocate in posizione gravemente svantaggiata rispetto alle altre regioni europee.
Dico questo – i giovani che si allontanano dalla scuola, o dal territorio per andare in altri paesi con le loro competenze, la scarsa occupazione femminile – perché considero importantissimo investire sul capitale umano del Sud, per far ripartire l’Italia intera.
Questo è il messaggio di fiducia che voglio dare da parte delle istituzioni che rappresento, dal Sud si può invertire la rotta, per definire nuovi equilibri; il sud è, infatti, oggi, un tragico ma anche fecondo ed innovativo laboratorio di temi produttivi, ecologici, antropologici (penso alle grandi migrazioni).
Vi è oggi, l’occasione (a suo modo storica) di riproporre, nelle pratiche politiche e di governo, l’irrisolto tema dell’identità meridionale e del destino strategico del Sud, in quel Mediterraneo che dovrebbe essere centrale non solo per la nostra economia, ma per l’Europa.
Arriva oggi al Senato la legge di Bilancio dove il Governo prevede di rafforzare il vincolo della cosiddetta “quota 34%”, rendendo obbligatorio appunto che il 34% degli investimenti delle pubbliche amministrazioni centrali venga effettuato al Sud, e si dovrebbe rifinanziare la misura ‘Resto al Sud’ a favore dei giovani imprenditori, misure di cui sicuramente ci parlerà meglio il Ministro.
In conclusione, credo che abbiamo tutti il dovere, ciascuno secondo il suo ruolo, Parlamento e Governo, di contribuire a migliorare e a supportare lo sviluppo nel Sud Italia, sono fermamente convinta che questo sforzo sarà fondamentale per la qualità della vita di tutto il nostro Paese”.
Grazie.