Roma, 18 maggio 2018- “Ieri nell’incontro con l’Ambasciatore d’Egitto in Italia Hisham Mohamed Badr, abbiamo toccato diversi temi” dichiara la vicepresidente della Camera dei Deputati Maria Edera Spadoni. “Innanzitutto in merito all’arresto di Amal Fathy ho sottolineato come – in accordo con le dichiarazioni dell’Ambasciatore Cantini – sarebbe importante da parte dell’Egitto, pur nel pieno rispetto dell’indipendenza della magistratura egiziana e delle prerogative delle autorità statali, aver un segnale forte positivo ottenendo per la donna il rilascio su cauzione. Questo sarebbe un segnale importante per allentare ogni tensione estranea e nociva nell’obiettivo comune e imprescindibile del raggiungimento della verità sulla barbara uccisione di Giulio Regeni” incalza Spadoni.

“Inoltre ho chiesto di protrarre il valico di frontiera di Rafah al confine con la Striscia di Gaza per il trasferimento dei manifestanti gravemente feriti affinché ricevano un’adeguata assistenza medica negli ospedali egiziani. E’ fondamentale poi continuare ad inviare i convogli umanitari verso Gaza per rifornire la popolazione di medicinali e generi alimentari” dichiara la vicepresidente.

“Ho infine ricordato come l’Italia compirà tutti gli sforzi necessari affinché Roma diventi la sede del Segretariato permanente dell’Assemblea Parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo, candidatura già promossa dal Comune di Roma. L’Assemblea è uno strumento importante per consolidare i rapporti tra i Paesi delle due sponde del Mediterraneo” conclude la parlamentare.

 

“Esprimo pieno supporto alle dichiarazioni della vicepresidente della Camera dei Deputati, Maria Edera Spadoni, sul caso di Amal Fathy, attivista per i diritti umani e moglie di uno dei consulenti di Giulio Regeni, arrestata l’11 Maggio con l’accusa di terrorismo”. Così, Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento europeo che aggiunge: “Amal Fathy da sempre si batte per i diritti delle donne in Egitto e il suo arresto per avere pubblicato un video in cui denunciava le molestie sessuali subite dimostra quanto il clima politico sia ancora molto teso. Nel corso degli ultimi anni – aggiunge il vicepresidente Castaldo – abbiamo visto un deterioramento allarmante del rispetto dei diritti umani in Egitto. La morte del nostro Giulio Regeni, avvolta in un silenzio agghiacciante, pesa ancora come un macigno, una responsabilità dalla quale non possiamo e non dobbiamo esimerci. Esprimo, quindi, grande supporto e stima a tutte quelle persone che stanno partecipando allo sciopero della fame a staffetta – sottolinea Castaldo – organizzato dalla madre di Giulio per la liberazione di Amal Fathy”. “Condivido l’appello della Vicepresidente Maria Edera Spadoni alle autorità egiziane – prosegue poi Castaldo – per il rilascio immediato di Amal Fathy. Sarebbe un segnale di speranza – conclude – per allentare le tensioni esistenti che ostacolano il raggiungimento della verità sulla morte di Regeni”.