La Convenzione del Consiglio d’Europa sull’accesso ai documenti ufficiali è un trattato del 18 giugno 2009 ancora non in vigore e aperto alla firma degli Stati membri, all’adesione degli Stati non membri e qualsiasi organizzazione internazionale. Ad oggi il nostro Governo non ha ancora provveduto a firmarlo.
Per la sua entrata in vigore sono necessarie 10 ratifiche mentre allo stato attuale (dato aggiornato in tempo reale sul sito ufficiale del Consiglio d’Europa) risultano 9 i Paesi che hanno sia firmato che ratificato e 5 che hanno solo firmato.
Questa Convenzione è il primo strumento giuridico internazionale vincolante a riconoscere il diritto generale di accesso ai documenti pubblici detenuti dalle autorità. La trasparenza delle autorità è uno degli elementi essenziali della buona governance e un indicatore che consente di verificare se una società è realmente democratica e pluralista; inoltre, il diritto di accesso ai documenti ufficiali è altresì essenziale perché i cittadini possano esercitare la propria autonomia e i propri diritti umani fondamentali. Ovviamente ci sono dei limiti ma unicamente per proteggere certi interessi, quali la sicurezza e la difesa nazionale, o la vita privata delle persone.
Oggi la Commissione Affari esteri e comunitari M5S ha presentato, a mia prima firma, una risoluzione per impegnare il Governo a procedere celermente alla firma della Convenzione affinché possa essere, conseguentemente, ratificata nel più breve tempo possibile.
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Maria Edera Spadoni