Oggi ho presentato una risoluzione in III Commissione Affari Esteri e Comunitari in merito alla situazione attuale dei diritti umani in Iran con il nuovo Presidente Rohani. Si può certamente apprezzare che in alcuni ambiti sono stati registrati alcuni passi in avanti fatti dal Paese, rispetto al periodo di governo del presidente Ahmadinejad, ma non basta.
Con questo atto chiediamo che il nostro Governo si impegni ad intraprendere ogni iniziativa utile affinché l’Iran rilasci tutti i difensori dei diritti umani detenuti e i prigionieri politici. Inoltre, fermo restando il diritto all’autodeterminazione e alla sovranità legislativa di ogni Paese, intendiamo sollecitare un credibile programma di riforme per eliminare ogni tipo di restrizione alle libertà di informazione, di associazione, di espressione, di riunione, di religione, di istruzione e di movimento e a rafforzare il divieto della tortura e sospendere l’utilizzo della pena di morte. E’ indispensabile anche una cooperazione tra l’Iran e gli organismi internazionali che si occupano di diritti umani e le Ong del Paese attuando le raccomandazioni delle Nazioni Unite. L’Iran, infatti, non ha ancora sottoscritto la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti (United Nations Convention against Torture and Other Cruel, Inhuman or Degrading Treatment or Punishment) e per questo ne sollecitiamo la firma.
Un’altra importante questione è la situazione dei due campi profughi Ashraf e Hurriya che si trovano in Iraq: bisogna avviare ogni necessaria e utile azione diplomatica affinché i governi iraniano e iracheno cessino i numerosi attacchi ai due campi per giungere al pieno riconoscimento dei residenti dello status di rifugiati e ottenere così il loro trasferimento in sicurezza presso paesi terzi in grado di accoglierli, considerando anche l’attuale situazione irachena.
Questa ambiziosa risoluzione porta la firma di tutto il M5S Esteri.