La trasparenza porta efficienza. Parliamo dei fondi destinati, e solo in parte erogati, a favore di centri antiviolenza e case rifugio, stanziati con la legge 119 del 2013 (“sul femminicidio”) e la stabilità 2016 per incrementare il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.
“Da una mappa realizzata dall’ong Action Aid (http://www.donnechecontano.it/) vediamo che solo per dieci amministrazioni è possibile consultare la lista delle strutture beneficiarie dei fondi. Quelli previsti per il 2015, tra l’altro, ancora non risultano essere stati erogati. Non esiste allo stato attuale una mappatura accurata dei centri antiviolenza e dei fondi adeguati per il loro funzionamento. Per questo ho chiesto al Governo di predisporre una sezione all’interno del sito del Dipartimento Pari Opportunità per rendere accessibile in tempi rapidi la rendicontazione completa delle attività finanziate con questi fondi. Tutto in formato aperto (open data). Fondamentale è anche l’aggiornamento della mappatura dei centri antiviolenza secondo la reportistica ricevuta da Regioni e Province autonome. Per questo bisogna prevedere indicatori per la valutazione dell’impatto degli stanziamenti per le future strategie di intervento tramite sempre la consultazione delle organizzazioni della società civile e i centri antiviolenza” conclude la deputata pentastellata.