REGGIO EMILIA, 7 OTTOBRE 2021-Introdurre il salario minimo è ancora più importante in questo momento, con il Paese che sta ripartendo dopo la crisi causata dalla pandemia. Anche nella provincia di Reggio Emilia il dato sulla disoccupazione è stato fortemente influenzato dalla pandemia; il mercato del lavoro della nostra provincia ha chiuso il 2020 con un tasso di disoccupazione al 4,6%. Dobbiamo assolutamente invertire la rotta e accelerare in questi ultimi mesi del 2021” dichiara Maria Edera Spadoni, deputata del MoVimento 5 Stelle e Vicepresidente della Camera dei Deputati.

Nel 2018 il MoVimento 5 Stelle ha presentato al Senato un disegno di legge, a prima firma Nunzia Catalfo, in cui si stabilisce che nessun lavoratore può guadagnare meno di quanto previsto dai CCNL più rappresentativi e che il salario stabilito non potrà mai scendere sotto i 9 euro lordi all’ora. Per aiutare le imprese, il disegno di legge Catalfo prevede inoltre la detassazione degli aumenti di stipendio derivanti dal rinnovo dei contratti nazionali per il triennio 2022/2024. Questo gioverebbe anche alle aziende della nostra provincia le quali, agevolate dagli sgravi fiscali, potrebbero essere incentivate nell’assunzione” incalza la deputata reggiana.

“Di fatto, mettere al primo posto l’allargamento dei diritti dei lavoratori, a cominciare proprio da quello relativo ad una giusta retribuzione vuol dire migliorare la qualità della vita dei cittadini e incrementare i consumi sostenendo la domanda interna. Il salario minimo già esiste in 21 Stati membri dell’Unione europea su 27. Recentemente l’INPS ha rilevato che in Italia ci sono 4,5 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 9 euro lordi all’ora mentre 2,5 milioni non arrivano a 8 euro. 360mila persone, pur avendo un impiego, beneficiano del Reddito di cittadinanza perché la loro retribuzione è al di sotto della soglia di povertà” aggiunge.

L’art. 36 della Costituzione dice che ‘il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La nostra proposta è depositata al Senato da 3 anni. Acceleriamo la discussione e approviamola. Non c’è più tempo da perdere” conclude Spadoni.