SERVE CAMBIARE SU TRASPORTI, CEMENTO, RIFIUTI, ENERGIA, PRODUZIONE MERCI.

 

Reggio Emilia, la nostra città, si conferma insieme a Parma tra le città più inquinate della nostra regione. Nulla è cambiato dal 2006, quando la nostra città si conquistò già la maglia nera sull’inquimento e venivano diffusi i dati di una ricercadell’Università di Bologna e dell’ENEAche dichiaravano che  l’inquinamento dapolveri sottili ed ultrasottili Pm 2.5 diminuisce l’aspettativa di vita nellanostra Regione di 3 anni e che in termini di costi sociali-sanitari questiammontavano circa a 3.000 euro per ogni cittadino residente a Reggio con 170.000giorni di vita persi ogni anno nel capoluogo. Cosa si è fatto in questi nove anni da quello studio?

I dati allarmanti non cessano nemmeno oggi: maglia nera per l’Italia che registra, tra i paesi dell’ Unione Europea,– secondo un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente- il record negativo di morti premature dovute a causa dell’ inquinamento. In Italia si registrano ben 84.400 decessi su 491mila.

Le cause della mortalità sono le micro polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono presente nei bassi strati dell’atmosfera. L’area più colpita, come registrato anche in altri dossier, è sempre quella della Pianura Padana.

LE PROPOSTE Occorre una riflessione seria ed un cambiamento degli stili di vita e produzione dei materiali. Il Movimento 5 Stelle si batte da tempo contro la cementificazione: cemento e strade aumentano infatti il traffico automobilistico secondo tutti gli studi, cito tra i tanti quello di Stale Navrud della Norvegian University of Life Sciences. “Più strade costruisco, più inquinamento creo e quindi maggiori danni economici e sanitari avrò”.

Che senso ha quindi costruire l’inutile autostrada Cispadana in una delle regioni più inquinate d’ Europa? Che senso ha continuare ad alimentari inceneritori e riempire discariche quando con le tecniche Rifiuti zero (raccolta porta a porta con tariffa puntuale in ogni comune, riduzione rifiuti, impianti di compostaggio, riciclo e recupero materiali) si possono spegnere? A tal proposito, a quando l’estensione del porta a porta a tutta la popolazione del Comune di Reggio Emilia? Che senso ha continuare a puntare su carbone e fonti fossili quando con il risparmio e l’efficienza energetica possiamo ridurre i consumi (a parità di confort) anche del 70%? Che senso ha puntare solo sull’automobile lasciando allo sbando i trasporti pubblici, le ferrovie locali e non investire sulla banda ultralarga che con il ‘telelavoro’ può diminuire il pendolarismo e quindi anche traffico e inquinamento? Che senso ha continuare a cementificare invece che creare nuove aree verdi e boschive nelle nostre città e recuperare a verde ? Che senso ha continuare a produrre merci che diventano rifiuti non riciclabili, anzichè adottare come una innovativa “Economia Circolare” indicato da studiosi, associazioni ambientaliste, dalla stessa Enciclica di Francesco, aziende all’avanguardia e dal Movimento 5 Stelle con un disegno di legge presentato la scorsa settimana nel Forum promosso da Legambiente?

Iniziano dai piccoli gesti concreti la nostra iniziativa “Mille Alberi in più per Reggio Emilia”andava proprio in questo senso, aveva l’obiettivo di cercare di lasciare un primo segno d’azione che diventasse virale e positivo per tutti. Piantare vita e aria pulita in una delle aree più inquinate della Pianura Padana. Dopo Reggio Emilia, anche Milano pianterà 573 alberi, gli stessi che erano stati tagliati dalla Giunta Pisapia per realilzzare la metropolitana. Ed è solo l’inizio. Ricominciamo da qui.

Maria Edera Spadoni

Cittadina alla Camera dei Deputati

M5S