REGGIO EMILIA- E’ davvero vergognoso il caso apparso ieri sugli organi di stampa locali, relativamente al caso di un cittadino che – a causa di una trasfusione di sangue infetto si è ammalato di epatite C- non solo non riceverà l’indennizzo che gli spetta da parte dello Stato, ma dovrà al contempo difendersi dalle piovre di Equitalia che gli richiede la bellezza di 4000 euro pena il pignoramento dei beni.

Il giudice gli ha garantito il diritto di indennità, con una sentenza passata in giudicato. Come asserisce Paola Soragni, l’avvocato che ha seguito la vicenda nonchè nostra consigliera comunale a Reggio Emilia, il caso è emblematico perché non solo non gli è riconosciuta la rivalutazione, ma nemmeno l’intero indennizzo dato che ottenuto con sentenza successiva al 2010.

Il M5S si è da sempre dimostrato sensibile su tale tema presentando, a prima firma della mia collega Lorefice delle interrogazioni relative gli emodanneggiati che, per ottenere un risarcimento iniziano una causa civile in Tribunale e una volta vinta, non vengono risarciti nei pagamenti da parte del Ministero della Salute.

In questo caso la situazione ha del paradossale: lo Stato non risarcisce un cittadino e al contempo ha la faccia tosta di fare la voce grossa chiedendogli di pagare una cartella esattoriale tramite Equitalia? Ma come funzionano le cose in Italia? Questo caso non deve assolutamente rimanere nell’ombra, sarà mia volontà precisa presentare un’interrogazione in Parlamento per chiedere lumi ai Ministri competenti su questa incresciosa situazione.

 

Maria Edera Spadoni

Cittadina alla Camera dei Deputati

Movimento 5 Stelle