Reggio Emilia non può lasciarsi sfuggire l’occasione per ripublicizzare l’acqua. Lo deve in primo luogo alla democrazia e a quei 250.000 reggiani che nel 2011 votarono il referendum e con il 96% di SI indicarono la loro chiara volontà.

Tra l’altro proprio la scorsa settimana in Commissione Ambiente è iniziata la discussionedel disegno di legge dell’ Intergruppo parlamentare Acqua Pubblica a prima firma Federica Daga (M5S).  Una legge che nasce da un percorso comune nazionale e che il M5S porta all’interno delle istituzioni in quanto siamo strumento della cittadinanza. 

Questa legge va approvata al più presto e aiuterebbe sicuramente il percorso di Reggio Emilia. Su questo chiedo un impegno concreto dei parlamentari del Pd di Reggio Emilia affinchè prendano pubblicamente posizione a favore di questa legge e della ripublicizzazione dell’acqua a Reggio Emilia.

La legge, a prima firma Federica Daga (M5S), prevede la gestione del servizio idrico attraverso soggetti di diritto pubblico, aziende speciali o consorzi, la partecipazione attiva della cittadinanza e dei lavoratori nella gestione, e la suddivisione del territorio in bacini idrografici per tutelare la risorsa dalla captazione alla depurazione e la conseguente eliminazione degli Ato provinciali o regionali che ad oggi prevedono il gestore unico. 

Il disegno di legge prevede inoltre la definizione di un Fondo per la ripubblicizzazione, ritorno nelle mani del Ministero dell’Ambiente della definizione delle tariffe idriche e controllo sulla gestione del servizio idrico togliendo il compito all’AEEGSI.

La legge è approdata in Commissione Ambiente alla Camera grazie anche alle insistenze e alle sollecitazioni del Movimento 5 Stelle e di 11mila cittadini che attraverso il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua hanno anche chiesto alla Presidenza della Camera il blocco delle privatizzazioni dell’acqua. 

Da oggi la responsabilità che giunga a buon fine e venga finalmente approvata è di tutte e tutti gli eletti in questa legislatura, 27 milioni di cittadini ce lo chiedono da 4 anni con un messaggio forte e chiaro “fuori i profitti dall’acqua, fuori l’acqua dal mercato. Chi non se le sente di sostenere questa legge fino in fondo, lasci il passo.

Lo scorso ottobre, come è stato giustamente ricordato, il Movimento 5 Stelle fu il primo a denunciare come lo “Sblocca Italia” di Renzi e Delrio e le norme contenute nella legge di stabilità del governo mettevano a rischio il percorso verso l’acqua pubblica. Ora si può invertire la rotta. Da una parte i sindaci possono appoggiare senza remore la vera ripublicizzazione, dall’altra l’approvazione della legge alla Camera entro i prossimi mesi sarebbe una garanzia in più. Il Movimento 5 Stelle, che ricordiamo fa dell’acqua pubblica una delle sue ‘5 stelle’ c’è.

 

Maria Edera Spadoni

Cittadina alla Camera dei Deputati

Movimento 5 Stelle