Reggiolo, 29 novembre 2017- “Non possiamo che essere profondamente scossi per l’omicidio che si è verificato a Reggiolo e per la serie di incendi dolosi sul nostro territorio, tra cui  l’ultimo avvenuto  poche ore fa: essi disegnano un’escalation di violenza sconosciuta e minano il nostro vivere in serenità” dichiarano in una nota congiunta la parlamentare M5S Maria Edera Spadoni e  la consigliera M5S Elena Mazzoni.

“Fondamentale è non restare in silenzio: dobbiamo alzare la voce per ribadire che il nostro territorio non può accettare episodi di questo tipo. L’omicidio di Reggiolo ci fa pensare –anche se saranno le indagini a darci le informazioni che attendiamo-  ai metodi usati dalla ’ndrangheta; l’intervento della direzione distrettuale antimafia di Bologna ne è la riprova” proseguono le due portavoce del M5S.

“Resta il fatto che in meno di due settimane ci sono stati tre incendi dolosi e un omicidio in una piccola comunità che giustamente è atterrita. Non possiamo rimanere a guardare: la risposta delle istituzioni deve essere forte. C’è stata una sottovalutazione del fenomeno mafioso in questi anni? Le amministrazioni hanno vigilato come dovevano oppure pensando che tanto i reggiani avrebbero avuto gli anticorpi, hanno abbassato la guardia? Domande assolutamente lecite a cui devono seguire precise risposte” continuano Spadoni e Mazzoni.

“Ricordiamo che Reggio Emilia è considerata l’epicentro della ’ndrangheta al nord e che secondo gli inquirenti la ‘ndrangheta è infiltrata profondamente nel tessuto economico del nostro territorio. Reggio Emilia, non a caso, è la sede di un processo che sta assumendo dimensioni enormi e che sta colpendo duramente il cuore della criminalità organizzata” continuano le esponenti del M5S.

“Sono in ballo le fondamenta stessa del nostro vivere civile e democratico: il M5S c’è e ci sarà sempre quando si parla di lotta alla mafia, al di là dei diversi schieramenti politici. Ma ribadiamo che non si possono fare sconti a nessuno. Se c’è stata una sottovalutazione del fenomeno e un conseguente radicamento mafioso, bisognerà che i responsabili rendano conto di questo. Ribadiamo il nostro ringraziamento verso magistrati, forze dell’ordine e la procura e tutti coloro che sono impegnati in questa lotta per il lavoro che stanno svolgendo” concludono.