ZONA FANTOZZA. SASSI, SPADONI (M5S): “TRIVELLAZIONI DENTRO IL PERIMETRO DEL CRATERE DEL SISMA DEL 2012, STATO E REGIONE LEGATI A LOGICHE DI PROFITTO. SE NON SI MODIFICANO LE CONCESSIONI VIGENTI, SARANNO INUTILI TUTTI GLI ATTI PRESENTATI.
BASTA TRIVELLAZIONI, IL M5S VUOLE IL PASSAGGIO DAL FOSSILE AL RINNOVABILE”.
Reggio Emilia, 10 aprile 2017. “Al solito, Stato e Regione continuano a seguire mere logiche di profitto. Ciò che sta succedendo in zona Fantozza ne è l’ennesima riprova dove la Aleanna Resources LLC, grazie ad una concessione sbloccata di recente, eseguirà dei sondaggi alla ricerca di idrocarburi nel sottosuolo della Bassa. Tutto ciò è un atto gravissimo: siamo all’interno del perimetro del cratere del sisma del 2012 e in luoghi dove vi sono oasi naturalistiche protette come le Valli di Novellara e Reggiolo” affermano il consigliere regionale Gianluca Sassi e la parlamentare reggiana M5S Maria Edera Spadoni.
“In seguito a questa scoperta i nostri consiglieri comunali M5S hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta nei comuni di Novellara, Reggiolo, Guastalla. Da un lato è un bene che i comuni sensibili al tema trivellazioni, votino atti a contrasto, ma al contempo saranno totalmente inutili se la regione non ne recepisce le indicazioni modificando le numerose concessioni già vigenti, una foglia di fico inutile e ingannevole verso i cittadini” denuncia Sassi.
“Il ministero dello Sviluppo economico nel 2009 ha autorizzato ricerche in quest’area reggiano-modenese, con un permesso poi confermato dalla Regione. E’ un atto gravissimo che la Regione abbia revocato la sospensione della delibera post-sisma e abbia concesso il via libera alle trivellazioni” proseguono Sassi e Spadoni.
I nostri consiglieri comunali hanno denunciato che “la giunta regionale non ha avvertito né coinvolto i territori interessati; i sindaci avrebbero preso sottogamba la comunicazione della Coldiretti di circa metà febbraio e la relativa raccolta firme dei cittadini proprietari delle terre direttamente interessate da queste rilevazioni, mentre si sono invece allarmati col ricevimento delle interrogazioni”.
“IL M5S va in direzione contraria. Il programma del nostro piano energetico, presentato da poco alla camera, è il frutto di votazioni sul blog: per noi è fondamentale incentivare chi produce energie rinnovabili e disincentivare chi produce energie da fonti fossili” dichiara la deputata reggiana Spadoni.
Nel nostro piano energetico è prevista una vera e propria rivoluzione verde che prevede la completa uscita dell’Italia dalle fonti fossili entro il 2050. Per progettare un piano energetico nazionale occorre voler pensare nell’ordine di decenni; occorre avere una visione, un obiettivo a lungo periodo a cui si cerca di tendere, tutte caratteristiche di cui i politici fanno volentieri a meno concentrati come sono sui titoli dei giornali del giorno dopo o al massimo sulle prossime elezioni. Le sorti del Paese fra venti o trent’anni interessano poco o nulla”concludono Sassi e Spadoni.