Siamo alle solite, ci troviamo nuovamente davanti all’ennesima norma partorita da un Governo ed una maggioranza incapaci di scrivere testi chiari ed efficaci. Dopo la legittima difesa, dopo la recente scomparsa del reato di autoriciclaggio dal decreto legislativo, riparato con una toppa illegittima che è peggio del buco, il PD ha approvato la norma sulle condotte riparatorie per reati perseguibili a querela soggetta a remissione all’interno della riforma del processo penale. La norma prevede che i suddetti reati possano essere estinti quando chi li ha commessi si attivi per risarcire la vittima ed evitare le conseguenze dannose del fatto commesso. Tutto questo, però, sarà a discrezione del magistrato che dovrà valutare il ristoro offerto dall’imputato e quindi procedere dopo aver sentito le parti. La criticità è che la vittima non la possibilità di opporsi concretamente quando a suo avviso l’offerta non sia congrua a quello che ha patito. La norma a nostro avviso lede il principio di eguaglianza previsto dall’art. 3 della Costituzione perché altamente discriminatorio, soprattutto per la diversità con cui verrà applicato rispetto a situazioni molto differenti tra loro.
I deputati del MoVimento 5 Stelle con il deputato Vittorio Ferraresi e la deputata Maria Edera Spadoni che da sempre hanno affrontato le problematiche della violenza sulle donne sottolineano l’incapacità di Renzi ed Orlando nella scrittura delle leggi che mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini stessi: “A qualche settimana dall’approvazione, si è scatenato un forte dibattito perché all’interno di questa norma potrebbe rientrare anche l’odioso reato di stalking, in quanto le recenti modifiche che in parte non condividiamo a questo reato, per le condotte più gravi prevedono l’irrevocabilità della querela, e per le più lievi la possibilità di revocarla. In quest’ultima ipotesi quindi, il giudice potrebbe valutare, come peraltro per tanti altri reati, la possibilità di estinguere il reato quando il reo si attivi per risarcire la vittima. Il Governo attraverso il ministro Orlando ha ammesso che per alcune condotte si potrà applicare l’estinzione e che interverrà limitando la norma o ampliando la procedibilità d’ufficio o l’irrevocabilità a querela commettendo ulteriore errore giuridico. L’intervento prospettato a noi sembra sbagliato e frutto dell’ennesimo intervento che cerca di riparare in modo rivoltante a livello giuridico, il problema creato”.
Infatti risulta al quanto sbagliato imporre l’irrevocabilità della querela a tutte le ipotesi di stalking, perché potrebbe creare più danni che benefici. Innanzitutto perché in alcune ipotesi la libertà di autodeterminazione della donna, adeguatamente supportata dallo Stato e dalle associazioni (che al momento sono a corto di risorse), può portare ad una risoluzione del problema senza sofferenze ulteriori, quando si riesce a far smettere lo stalker senza proseguire con logoramenti giudiziari e a rendere indipendente la donna.
La soluzione? Limitare l’istituto delle condotte riparatorie ai soli reati contro il patrimonio e non quelli contro la persona, o in alternativa come avevamo già chiesto in fase emendativa, prevedere che la vittima possa opporsi o ancora eliminare in toto l’istituto.