“Oggi 25 aprile è la festa della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista e io festeggio perché sono orgogliosamente italiana. È la festa che celebra il primo fiore della libertà in Italia ed il primo germoglio della nostra Costituzione repubblicana del 1948. Costituzione che, come ricordava Piero Calamandrei, iniziò a nascere sulle montagne con il sacrificio e il coraggio di partigiani e staffette uniti non da una singola appartenenza politica, ma dall’amore per la propria Patria. La nostra Patria. Mossi da questo sentimento diedero la vita più di 45.000 giovani italiani e italiane.
Il 25 aprile è la festa degli italiani. È la festa della libertà contro ogni totalitarismo di ieri e di oggi. La Resistenza e la Liberazione furono uno sforzo comune, che unì uomini e donne al di là delle varie posizioni politiche. Vi parteciparono italiani ed italiane, ma anche partigiani e soldati di tantissime nazionalità europee e non. Uomini e donne, ragazzi e ragazze: dagli anarchici ai monarchici, dagli atei ai cattolici. Furono partigiani e staffette anche tantissimi giovani che non aderivano ad alcun partito o movimento politico. Nelle file dei partigiani c’erano anche disertori tedeschi, austriaci e battaglioni di ex prigionieri russi in Italia. Giovani che non ne potevano più della follia della guerra. C’erano il ricostituito esercito italiano con il CIL (Corpo Italiano di Liberazione), che combatté al fianco degli Alleati da sud a nord e contò il sacrificio di 3.000 soldati. Ci fu l’eroica ‘Resistenza bianca’ e passiva di oltre ottocentomila Internati Militari Italiani-IMI. Soldati italiani che vennero deportati nei lager e nei campi di lavoro nazisti dopo l’8 settembre 1943, ‘colpevoli’, per il regime, di restare fedeli al Re o di rifiutarsi di aderire alla Repubblica fascista di Salò.
Gli IMI patirono la fame, le malattie, le torture. In circa cinquantamila non fecero più ritorno a casa. Come non tornarono più a casa oltre settemila cittadini italiani di religione ebraica deportati ed assassinati nei lager ed oltre diecimila deportati politici italiani. Alcuni ex Internati Militari, come lo scrittore Giovannino Guareschi, da quella prigionia ci regalarono profonde pagine di letteratura contro ogni regime: da quelli nazifascisti a quelli comunisti dell’Est che avrebbero contraddistinto una parte d’Europa dopo la seconda guerra mondiale.
Non possiamo non ricordare oggi anche il sacrificio e il coraggio dei giovani soldati Alleati che combatterono in Italia: americani, britannici, canadesi, australiani, neozelandesi, brasiliani, sudafricani, nepalesi, pakistani, indiani, polacchi, francesi, greci e della neo costituita brigata ebraica. Il loro sacrificio ci ricorda che la guerra è la cosa peggiore che possa capitare nella vita di un uomo o di una donna. Infatti la guerra costò la vita a oltre 150.000 civili durante i bombardamenti e oltre 23.000 cittadini uccisi nelle rappresaglie nazifasciste contro la popolazione. Per questo l’Italia ripudia la guerra e ogni dittatura. Da qui si parte per costruire un futuro di pace e giustizia sociale. Nel nome della nostra Costituzione e della sovranità democratica degli italiani che ne deriva, che da popolo libero e indipendente vogliono costruire un futuro pacifico insieme agli altri popoli di tutta Europa e del Mondo.
Il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani e non può essere una festa di una sola parte ideologica, e non può neanche essere dimenticata o abolita come vorrebbe qualcuno. Io non sono né di destra né di sinistra. Sono oltre le ideologie, ma non sarò mai oltre la Costituzione nella quale credo ciecamente come crede tutto il Movimento 5 Stelle. Oggi festeggio perché sono italiana, a Roma assieme al presidente della Repubblica con l’onore di rappresentare la Camera dei Deputati, ma con il cuore a Reggio Emilia, la mia città, simbolo della orgogliosa Resistenza italiana”