Reggio Emilia, 28 luglio 2021

Antonio Artioli, Vincenzo Bellocchi, Eugenio Fava, Nello Ferretti, Armando Grisendi, Gino Menozzi, Osvaldo Notari, Domenica Secchi, Angelo Tanzi questi i nomi dei nove operai, tra cui una giovane donna incinta, che persero la vita 78 anni fa presso le Officine Reggiane. Questi cittadini, che manifestavano disarmati, chiedevano la pace e la fine di un regime che aveva soppresso le libertà e i diritti dei cittadini”, dichiara in una nota la Vice Presidente della Camera, deputata del Movimento 5 Stelle, cittadina reggiana Maria Edera Spadoni.

“La cosa che fa rabbrividire, e che ci fa capire il clima dell’epoca, è che gli stessi familiari delle vittime non poterono celebrare neanche i funerali, seppero solo della morte dei loro cari attraverso amici o conoscenti che lavoravano alle Reggiane. I giornali non pubblicarono la notizia. Questo era il regime fascista”, incalza Spadoni.

“I diritti di manifestazione, di libertà e di espressione, ieri come oggi, non devono essere toccati. Abbiamo assistito ad anni duri con lotte continue caratterizzati dalla resistenza, ricordo che Reggio Emilia è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione, in cui tantissimi italiani hanno sacrificato la loro stessa vita in nome dell’antifascismo; antifascismo che deve continuare a essere un caposaldo della nostra società”, conclude la Vice Presidente Spadoni.

Articolo online da “Reggio Report”