Un’ottima notizia che attendevo da tempo!

Il gip di Milano ha finalmente chiuso il caso “Coffrini”, l’ex sindaco di Brescello che a metà dicembre del 2018 aveva esposto denuncia per diffamazione sui contenuti dei testi teatrali “Va pensiero” e “Saluti da Brescello”, incentrati sulle infiltrazioni mafiose in Emilia.

Le querele da parte dei Ermes Coffrini contro gli autori dei due spettacoli teatrali su Brescello e la ndrangheta al Nord furono atti gravissimi. Si voleva impedire un libero esercizio del pensiero affinchè la storia di Donato Ungaro e Brescello dove lui ed il figlio sono stati sindaco non venissa conosciuta.

Lo spettacolo “Saluti da Brescello” si basava in particolar modo sulla storia di Donato Ungaro (e sugli atti giudiziari che lo hanno riguardato), vigile urbano con la passione per il giornalismo, licenziato in tronco nel 2002 ad opera di Coffrini.

Ungaro aveva denunciato gli scavi abusivi di sabbia delle imprese edili cutresi lungo il Po, inoltre aveva fatto una multa a un boss calabrese per aver lasciato la sua Lamborghini in sosta vietata. Ma il motivo ufficiale del licenziamento fu che Ungaro collaborava con la “Gazzatta di Reggio” (nonostante fosse regolarmente autorizzato).

Ricordiamo infatti che l’ ex sindaco di Brescello, Ermes Coffrini, per anni legale di tantissime amministrazioni targate Pci-Pds-Ds-Pd in provincia, ha rappresentato la famiglia Grande Aracri in due ricorsi davanti al Tar di Catanzaro, contro gli espropri ordinati dal Prefetto di Crotone nell’area archeologica di Capo Colonna, uno degli scavi più importanti di epoca greco antica, nel territorio di Isola Capo Rizzuto, comune confinante con Cutro e dove il clan Grande Aracri esonda con i suoi interessi (anche famigliari, in quanto proprietari di terreni) grazie all’alleanza col clan Nicoscia.

Sono felice di leggere che UNGARO sia uscito vincitore da questa brutta e ingiusta vicenda. Lo conosco personalmente ed è una brava persona.

CON UNGARO

Bisogna debellare le attività criminose sul territorio nazionale e in particolare in Emilia Romagna, che stanno causando danni di carattere economico, sociale e ambientale alla cittadinanza locale.