Ieri ho portato il saluto della Camera dei Deputati alla giornata di conclusione del Festival dello Sviluppo Sostenibile.
Ho ricordato come la Camera abbia mostrato una grande attenzione agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, nella consapevolezza che il loro perseguimento, entro il 2030, richiede una modifica delle politiche pubbliche, delle strategie d’impresa e dei nostri stili di vita, proiettando quindi le scelte politiche, economiche e sociali in un orizzonte di medio e lungo periodo sempre più orientato verso il benessere delle generazioni presenti e future e la salvaguardia del pianeta.
In questa direzione si muove il Comitato Permanente sull’Attuazione dell’Agenda 2030 e gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile della Commissione che presiedo anche in questa Legislatura.
È fondamentale che le ingenti risorse che si renderanno disponibili nei prossimi anni, grazie anche agli interventi straordinari intrapresi nell’ambito del pacchetto Next generation EU, dovranno necessariamente consentire di recuperare il terreno perso in termini di percorso di convergenza verso gli obiettivi previsti per il 2030.
In particolare l’attuazione del PNRR dovrà rappresentare l’occasione di rilancio e accelerazione di tale percorso per il nostro Paese.
Qui trovi il video completo della giornata conclusiva del Festival!
Qui una mia intervista a 9 COLONNE.
Qui sotto puoi invece leggere il testo del mio intervento.
Buona lettura!

“Sono lieta di portare il saluto della Camera dei deputati a questo importante appuntamento, la
giornata di conclusione del Festival dello Sviluppo Sostenibile.
Voglio innanzitutto salutare e ringraziare i promotori dell’iniziativa la Presidente Mallen e il Presidente Stefanini e tutti gli altri organizzatori e partecipanti di questo importante evento che ci offre ancora una volta un’occasione preziosa per discutere di futuro. Non è questa, credetemi, una frase retorica, bensì proprio il nocciolo delle complesse questioni che
abbiamo davanti.
Oggi, l’ambizione di costruire società più giuste ed eque, rispettose dell’ambiente, è parte integrante di tutte le politiche pubbliche ed ogni livello istituzionale: dal piccolo comune all’Unione Europea, sino ai più alti consessi internazionali.
È ormai assodato che la strada verso un pianeta sano, pacifico e accogliente e una società prospera, resiliente e innovativa, passa soltanto attraverso la concreta attuazione degli impegni che nel settembre del 2015, 193 Capi di Stato e di Governo hanno preso solennemente dinanzi al mondo.
I problemi che abbiamo davanti, lo sappiamo, sono ancora molti e diversificati, e la pandemia ha creato nuove difficoltà.
Gli avanzamenti nella direzione dello sviluppo sostenibile non hanno ancora la velocità e le dimensioni che vorremmo. Proprio in ragione di questo, la nostra volontà a proseguire deve essere più forte e determinata di prima.
Lotta alla povertà e alle disuguaglianze, riconversione ecologica e contrasto della crisi climatica, parità di genere ed emancipazione di tutte le donne, superamento dei divari culturali e digitali, assieme alla difesa dello Stato di diritto e al rilancio del multilateralismo e della cooperazione internazionale, sono e rimangono i nostri obiettivi prioritari.
Obiettivi per il cui perseguimento abbiamo compreso che prima ancora delle grandezze finanziarie dobbiamo guardare alla qualità delle nostre politiche. Perché il vero debito che abbiamo accumulato è soprattutto nei confronti dei nostri giovani e delle generazioni future. Questo debito non ha natura solo finanziaria, è un debito di risorse naturali, di bellezza, di relazioni e valori sociali, di opportunità nei confronti del futuro. È un debito di speranza.
Noi siamo qui oggi per ricostruire questa speranza, per condurre il futuro nel nostro presente, con tutta la fatica che ciò comporta perché non si tratta più di fare piccoli aggiustamenti al margine ma occorre una nuova idea di futuro e nuovi strumenti per realizzarla, ciascuno nel suo ambito di competenza.
In questo mio breve indirizzo di saluto, voglio ricordare come la Camera dei deputati abbia mostrato una grande attenzione agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, nella consapevolezza che il loro perseguimento, entro il 2030, richiede una modifica delle politiche pubbliche, delle strategie d’impresa e dei nostri stili di vita, proiettando quindi le scelte politiche, economiche e sociali in un orizzonte di medio e lungo periodo sempre più orientato verso il benessere delle generazioni presenti e future e la salvaguardia del pianeta.
Tale cambiamento presuppone il coinvolgimento di tutti gli attori sociali ed istituzionali così da mobilitare tutte le energie del Paese verso la definizione di un nuovo modello di crescita sostenibile.
In questa direzione si muove il Comitato Permanente sull’Attuazione dell’Agenda 2030 e gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile della Commissione Esteri presso la Camera dei deputati di cui sono onorata di esserne stata eletta Presidente anche in questa Legislatura.
Nel corso della prima convocazione del Comitato il 22 settembre, in ragione dei tragici avvenimenti in Afghanistan, ho voluto sottolineare la necessità di dare nuova centralità alle politiche di aiuto allo sviluppo quale leva di lungo periodo efficace e duratura per la buona riuscita dei processi di pacificazione e di stabilizzazione delle crisi.
L’Italia, nel corso di questa legislatura, ha assicurato attenzione crescente alla tematica, assicurando congrui e consistenti fondi alle politiche di aiuto internazionale allo sviluppo, come ha affermato il Ministro degli esteri Di Maio nel suo intervento alla Camera il 24 agosto scorso.
Per quanto attiene i lavori del Comitato, preannuncio che le attività dovranno ripartire da una ricognizione del settore anche attraverso audizioni dei principali attori istituzionali, tra cui la Viceministra degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Marina Sereni e il Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo Luca Maestripieri.

Desidero ricordare inoltre come la Camera dei deputati, riconoscendo l’esigenza di porre gli Obiettivi di sviluppo sostenibile come perni intorno ai quali costruire e monitorare le politiche, ha riorganizzato il proprio sito internet e la struttura della documentazione prodotta.
Conseguentemente le aree tematiche dei dossier, sono state riorganizzate attorno agli SDGs, in modo da creare collegamenti ipertestuali che consentano di ricondurre agli obiettivi dell’Agenda 2030 ciascun documento prodotto sui provvedimenti in corso di esame e ciascun “tema” delle aree tematiche oggetto dell’attività legislativa.
Inoltre, a seguito di queste innovazioni risulta altresì possibile risalire, a partire dai singoli obiettivi dell’Agenda 2030, a tutti gli interventi legislativi della legislatura in corso che abbiano avuto riflessi sugli obiettivi stessi.
Tale impulso deriva anche dal fatto che gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono stati da ultimo incorporati in modo sistematico nell’ambito delle procedure del Semestre europeo.
Già dal febbraio 2020, infatti, dando seguito a quanto preannunciato nella Strategia annuale per la crescita sostenibile, la Commissione europea ha presentato le relazioni specifiche per Paese contenenti un monitoraggio e un esame più approfonditi degli SDGs, in cui figura per la prima volta, a corredo dell’analisi delle sfide economiche e sociali, una sezione dedicata alla sostenibilità ambientale, con lo scopo di appoggiare le iniziative degli Stati membri e individuare le possibili sinergie tra le politiche ambientali, sociali ed economiche a livello nazionale.
In tal modo, il Semestre europeo contribuisce a guidare le politiche economiche, sociali e di bilancio degli Stati membri verso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, tenendo conto delle differenze esistenti tra i diversi Paesi, monitorando i progressi e garantendo un più stretto coordinamento degli sforzi nazionali.
Dal ciclo 2021, inoltre, ricordo che il Semestre è stato temporaneamente adattato per coordinarlo con il Dispositivo per la ripresa e la resilienza e la presentazione dei Piani nazionali per la ripresa e la resilienza.
Nella consapevolezza che la pandemia di COVID-19 sta minacciando i progressi verso il conseguimento degli SDGs, le Istituzioni europee hanno ribadito il proprio impegno e posto coerentemente il Green Deal al centro dei propri sforzi di ripresa.
In tale contesto, a seguito della pandemia, le ingenti risorse che si renderanno disponibili nei prossimi anni, grazie anche agli interventi straordinari intrapresi nell’ambito del pacchetto Next generation EU, dovranno necessariamente consentire di recuperare il terreno perso in termini di percorso di convergenza verso gli obiettivi previsti per il 2030. In particolare l’attuazione del PNRR dovrà rappresentare l’occasione di rilancio e accelerazione di tale percorso per il nostro Paese.
Per tale ragione, la Camera dei deputati ha raccomandato al Governo, fin dall’impostazione delle linee guida alla base della successiva definizione del Piano, la strutturazione delle sue linee di intervento in modo coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile prevedendo che tale orientamento venga mantenuto anche in fase di monitoraggio e implementazione del Piano.
È anche questo un piccolo, ma significativo passo, per contribuire a remare nella stessa direzione
qui da tutti auspicata.
Vi ringrazio dell’attenzione e lascio la parola ai relatori.
