Caro direttore,
in questo periodo ho potuto toccare con mano la preoccupazione di molte famiglie e di numerosi imprenditori reggiani sul rincaro delle bollette.
Ho letto con apprensione del caso di un’azienda di Castellarano: i consumi pari a 15.244 euro pagati nell’ottobre 2020 sono lievitati a 50.832 euro nel 2021. Gli imprenditori chiedono provvedimenti urgenti, anche perché l’incremento dei costi provoca inevitabilmente l’aumento del prezzo dei prodotti finali con ricadute sulle famiglie già alle prese con il rincaro energetico.
Il caro bollette, caro direttore, purtroppo non è una questione passeggera; proprio perché dovremo fronteggiare quest’emergenza ancora per alcuni mesi, è fondamentale prevedere urgentemente nuovi ristori. Dopo le misure che il MoVimento 5 Stelle ha fatto inserire nella legge di Bilancio, è necessario mettere in campo nuovi interventi entro il mese di gennaio: lo abbiamo chiesto a gran voce già durante l’esame della manovra, consapevoli che il pur importante stanziamento di 3,8 miliardi non sarebbe stato sufficiente.
Dopo le nostre sollecitazioni al Governo anche le altre forze politiche si sono accorte dell’urgenza di un intervento a difesa delle famiglie e dell’operatività del nostro sistema produttivo. Per il MoVimento serve uno scostamento di bilancio con risorse adeguate che sarà votato in Parlamento; su questo punto sembrano convergere anche altri partiti, dunque non c’è ragione di andare oltre il mese di gennaio per intervenire.
Le nostre proposte, che sono ormai da tempo sul tavolo, affiancano interventi di emergenza a misure strutturali e vanno dal taglio dell’Iva sulle bollette dell’energia elettrica, al contributo di solidarietà da parte di chi ha ottenuto maggiori profitti in questa fase di prezzi energetici alle stelle, da un fondo per garantire la fornitura di energia elettrica rinnovabile nel lungo termine, alla rateazione delle bollette per famiglie e imprese. Proponiamo inoltre l’utilizzo strutturale dei proventi delle aste CO2 contro gli aumenti e suggeriamo di puntare anche a un fondo per i Ppa, gli accordi di fornitura di energia elettrica rinnovabile a lungo termine che rendono i prezzi più stabili.
Accelerare sulle ecoenergie, innanzitutto solare ed eolico, non significa solo mettersi al riparo da altre crisi energetiche e dall’eccessiva dipendenza dal gas; potenziare le rinnovabili vuol dire investire in un settore decisivo per lo sviluppo sostenibile del Paese. La favoletta del nucleare pulito si perde solo nel tempo rincorrendo soluzioni che oggi non sono disponibili, né sicure né a buon mercato. Dobbiamo in primis superare la dipendenza dalle fonti fossili, vera causa del rincaro a cui assistiamo ormai da mesi. Ricordo che anche la Commissione europea ha affermato che la transizione ecologica dev’essere accelerata: dobbiamo assolutamentefavorire la crescita delle energie pulite. Dobbiamo cambiare rotta, anche perché purtroppo Reggio Emilia e la pianura padana rientrano tra le zone più inquinate d’Europa.
Dopo il no tedesco all’inserimento del nucleare tra le fonti energetiche ritenute sostenibili, il MoVimento 5 Stelle chiede anche che il Governo italiano assuma una posizione chiara e coerente con la scelta che gli italiani hanno fatto per ben due volte, dichiarandosi fermamente contrari a questa opzione. Il presidente Draghi e il ministro Cingolani non possono non tener conto dell’esito di ben due referendum e delle criticità che ad oggi sono correlate all’energia atomica: anche l’Italia deve esprimere la propria contrarietà all’inserimento del nucleare nella tassonomia europea.
Bisogna agire nell’immediato con ristori a famiglie e imprese e con un mix di soluzioni per il medio e lungo periodo.
Sono fiduciosa che il Governo seguirà le proposte del MoVimento 5 Stelle e interverrà urgentemente. Ne va del futuro del nostro Paese.
Maria Edera Spadoni,
deputata reggiana del M5S e vicepresidente della Camera dei Deputati
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