REGGIO EMILIA, 31 MARZO 2021 – “La Procura di Reggio Emilia ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 delle 26 persone (tra cui 7 dirigenti e funzionari comunali) a cui a settembre dell’anno scorso è stato notificato l’avviso di fine indagini nei loro confronti, nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte “gravi irregolarità” riscontrate nella gestione di appalti pubblici indetti dal Comune di Reggio”
“Le indagini sono iniziate nel 2016, dopo alcune dichiarazioni fatte da privati, in ordine alla sussistenza di ipotesi delittuose per i reati di turbata libertà degli incanti, falsità in atto pubblico, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione. Il valore degli appalti si aggirerebbe intorno ai 27 milioni”
“Al centro dell’inchiesta Santo Gnoni, ex capo del servizio legale del Comune e, all’epoca dei fatti, membro della commissione tributaria provinciale, unico a cui viene contestata l’accusa di corruzione. Nello specifico, la Procura conferma nei fatti accertati “la sussistenza nell’amministrazione comunale di Reggio Emilia di una radicata prassi che coinvolgeva alcuni soggetti, apicali e non, volta sia ad indicare nei bandi cui la stessa amministrazione risultava essere stazione appaltante requisiti per la partecipazione alle gare che sapevano in possesso soltanto di alcune persone (fisiche o giuridiche) e che in tal modo si volevano favorire”, sia “successivamente a gestire la gara in modo da far da far vincere quelle persone sin da principio individuate come aggiudicatarie“
“A marzo di quest’anno, un’integrazione all’attività investigativa ha portato a iscrivere nel registro degli indagati altre 21 persone, tra cui il sindaco Luca Vecchi. In merito, la Procura di Reggio precisa che “la posizione dei soggetti iscritti nel registro degli indagati e non destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stata separata ed è in corso di definizione”