Discorso della Vicepresidente della Camera dei Deputati Maria Edera Spadoni all’evento “Environmental sustainability challenges from a gender perspective” del W20.

“Buon pomeriggio a tutti, vi ringrazio molto per l’invito a partecipare a questo importante evento.

Il cambiamento climatico ha un enorme impatto su quelle fasce di popolazione che, in tutti i paesi,  dipendono maggiormente dalle risorse naturali per il loro sostentamento e che sono meno in grado di far fronte a rischi naturali come inondazioni, uragani, siccità e frane.

Le donne in genere affrontano i maggiori rischi derivanti dall’impatto del cambiamento climatico in situazioni di povertà e, come tutti sappiamo, la maggioranza dei poveri del mondo sono donne. L’ineguale partecipazione delle donne ai processi decisionali e al mercato del lavoro aggrava le disuguaglianze e spesso preclude per le donne la possibilità di contribuire pienamente al processo decisionale, all’attuazione e alla pianificazione in materia di clima.
Questo è quello che l’ONU ha spiegato in molteplici occasioni.

Come legislatori, dobbiamo garantire che le donne abbiano la possibilità di svolgere un ruolo critico nella risposta al cambiamento climatico, grazie alla loro conoscenza della realtà locale, alla leadership nella gestione sostenibile delle risorse e alla promozione di pratiche sostenibili a livello familiare e comunitario. Ecco perché la partecipazione delle donne alla politica comporta una maggiore capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini, spesso intensificando la cooperazione tra i partiti e tra i gruppi etnici e garantendo una pace più sostenibile.

A livello locale, l’assunzione di incarichi dirigenziali da parte delle donne contribuisce a migliorare i progetti e le politiche in materia di clima. Diversamente, se le politiche o i progetti sono attuati senza una significativa partecipazione femminile, aumentano le disuguaglianze esistenti e diminuisce l’efficacia.    

Sono sicura che l’aspirazione generale di questo webinar è quella di promuovere la consapevolezza che, pur riconoscendo il divario negli effetti del cambiamento climatico sulla salute di donne e uomini, è essenziale includere tutti nella pianificazione strategica e nella definizione delle politiche.

Considerando che la salute è un diritto umano e tende ampiamente ad aumentare i divari di genere, è dunque necessario includere una prospettiva di genere nell’area –  ancora emergente e in via di sviluppo – della ricerca e della politica in materia di impatto del cambiamento climatico sulla salute globale. Gli sforzi per introdurre una prospettiva di genere nel settore del clima e della salute globale devono essere basati sull’evidenza e guidati dalla politica.

La risposta risiede nell’affrontare le credenze e le pratiche sociali che non sono sicure per le donne sotto il profilo fisico, emotivo o mentale. E’ necessario ridurre le disparità colmando i divari tecnologici, sociali e di genere, creando un orientamento in favore delle donne nella pianificazione strategica e nella definizione delle politiche sul cambiamento climatico e sulla salute. I ricercatori e i responsabili politici dovrebbero essere in grado di affrontare le questioni di genere e introdurre strumenti per una partecipazione paritaria tra donne e uomini”.